IL MONDO DEL RESTAURO: Intervista ad ANNA BRONZONI CATELLANI
APPROFONDIMENTI
CHI E' L'UOMO DEL DIPINTO DI VAN GOGH
I NUOVI STRUMENTI E LE ULTIME RICERCHE A FLORENCE HERI-TECH
RIVOLUZIONE SOCIAL AL MUSEO
ART-TEST SU UPDAY NEWS!
GIOCATE CON NOI!
JCHC: E' FALSO! IL TEMA DELLA FALSIFICAZIONE DELLE OPERE D'ARTE
ANNA CATELLANI
interviste al mondo del restauro
I restauratori fanno un lavoro bellissimo. Un po’ come il nostro, difficile ma bello. Condividono con noi la passione per la materia grezza che si traduce in arte. E conoscono la materia, in modi che a volte si sovrappongono, a volte sono complementari a quelli dei diagnosti.
Il loro punto di vista aggiunge sempre qualcosa di nuovo e importante.
Dopo una formazione come restauratrice di dipinti in Italia, Anna si è trasferita in Svezia, dove si è laureata in storia dell'arte e da molti anni è diventata un punto di riferimento della penisola scandinava per la conservazione dei dipinti antichi e moderni.
Ci racconta come negli ultimi anni l’interesse all’ arte classica ha lasciato spazio a quel settore che viene definito modernariato, quindi pittura, scultura, arredamento, con particolare interesse per gli anni ‘40 e 50. Ma non per lei.
Chi è l’uomo nel ritratto scoperto sotto il dipinto di Van Gogh?
Quando le scoperte riguardano dipinti di Vincent Van Gogh la notizia fa il giro del mondo velocemente. Ed anche questa volta è stato cosi.
Il dipinto scoperto grazie alla campagna radiografica effettuata su “Testa di contadina”, conservato al National Galleries of Scotland, è un ulteriore prova del riutilizzo dei supporti da parte di Van Gogh, pratica più volte seguita dall’artista, che come tutti sappiamo ha vissuto anche periodi di grandi ristrettezze economiche.
Van Gogh si è autoritratto svariate volte, almeno 25, di questi di ritratti quelli in cui si ritrae con un cappello sono 9 ma solo alcuni possono dirsi simili a quello svelato dalla radiografia.
I nuovi strumenti, le ultime ricerche su restauro e diagnostica scientifica a Florence Heri-Tech
Quali sono gli ultimi ritrovati per una rimozione ottimale delle croste nere sulle superfici lapidee? Quali nuove tecniche si possono utilizzare per analizzare i materiali plastici? Come indagare in modo non distruttivo e in sicurezza l’interno di una struttura? Come affrontare lo studio ed il restauro di una vetrata?
La scienza si evolve, la ricerca avanza, e per ottenere risultati sempre migliori non c’è niente di meglio che condividere le conoscenze. Per informarsi sulle ultime scoperte in campo della diagnostica artistica applicata ai beni culturali e sui i casi studio più interessanti, è stato utile seguire il Convegno Florence Heri-Tech, giunto ormai alla terza edizione, patrocinato dall’Università di Firenze e co-organizzato dal Dipartimento di Ingegneria Industriale. Convegno che è stato parte della edizione 2022 del Salone dell’Arte e del Restauro.
Il Comitato Tecnico Scientifico del Convegno, coordinato dai General Chair, Prof. Ing. Rocco Furferi, Prof. Ing. Lapo Governi, Dott. Ing. Anna Pelagotti, Prof. Ing. Yary Volpe, Dott. Kate Saymour e dal Prof. Rodorico Giorgi, ha selezionato come miglior articolo della conferenza “Microwave imaging applied to noninvasive diagnostic of Cultural Heritage artworks”, di E. Proietti, G. Capoccia, R. Marcelli, G. M. Sardi, B. Caponera, del CNR- Istituto per la Microelettronica e Microsistemi in collaborazione con l’ Istituto VA-VE, entrambi di Roma.
Il lavoro presentato riguarda un prototipo di sistema tomografico portatile per l’imaging a microonde come tecnica diagnostica non distruttiva per l’ispezione dell’intero volume di un’opera d’arte. Questa tecnica innovativa può fornire informazioni sia morfologiche che fisiche sulla struttura interna dell’oggetto indagato. Potrebbe essere uno strumento in grado sia di rimpiazzare la tomografia effettuata con i raggi X in laboratorio, dove utilizzare le alte energie comporta problematiche legate alla sicurezza, sia e soprattutto fornire la possibilità di effettuare misure in campo aperto, ad esempio sulle colonne di un tempio.
Era inevitabile che l’accelerazione della comunicazione digitale, della condivisione social, della presenza virtuale, eredità della pandemia, spostasse l’attenzione sulle attività online dei musei, grandi, medi o piccoli (naturalmente la classificazione è esclusivamente nel numero di opere esposte non certo nella fondamentale importanza che tutti ricoprono). Qualcuno è rimasto a guardare, qualcuno ha colto l’occasione di svecchiarsi smentendo l’accezione polverosa associata ai musei.
Ma non è la collezione la protagonista della loro presenza sui social. Quello che abbiamo notato è la voglia conquistare il visitatore con argomenti nuovi e curiosità, mostrando la vita di una galleria.
Ovvero cosa fa e cosa pensa chi ogni giorno ci lavora, quali attività vi vengono svolte, le migliorie che vengono fatte all’esposizione, gli eventi che hanno luogo all’interno del museo e che magari hanno diretto richiamo a quello che accade nel loro territorio in quel preciso momento.
La Pinacoteca di Siena, un vero scrigno di pittori di alta epoca senesi e toscani, per molti anni è stata snobbata dai grandi flussi turistici che si fermavano alla vicina Piazza del Campo e al Duomo. In questi ultimi anni ha visto un succedersi di direttori per poi arrivare essere guidata, dallo scorso 28 marzo da Axel Hèmery
Dal 15 giugno fa parte del nuovo polo culturale senese costituito dalla Pinacoteca Nazionale, Museo Archeologico Nazionale, Palazzo Chigi Piccolomini alla Postierla e Villa Brandi, tutti guidati dallo stesso direttore.
Il cambio di passo è evidentissimo e i messaggi non sono stati per niente banali. La comunicazione social del museo è veicolata esclusivamente su Facebook, dovesotto l’hashtag “#custodibellezza” si trovano post dove i dipendenti raccontano della loro esperienza lavorativa e del dipinto a loro più caro, invitando anche i visitatori a diventare “custodi di bellezza” e condividere sui social una loro foto accanto alla loro opera preferita
Qualche giorno fa siamo stati contattati dalla giornalista Gaia Bonomelli della testata upday che stuzzicata dall’ultima scoperta su Van Gogh ha voluto dedicare un articolo ad alcune delle tante scoperte ottenute grazie alle indagini diagnostiche sulle opere d'arte. Per rendere l’articolo più completo di informazioni tecniche ha voluto che noi facessimo da “consulenti”. Trovate a questo link l’articolo "Amanti, nemici e artisti: cosa si nasconde nei quadri dei più celebri pittori" speriamo che a voi possa piacere quanto a noi….ed ancora Buona estate, in attesa di nuove scoperte!
Journal of Cultural Heritage Crime
JCHC - The Journal of Cultural Heritage Crimeè una testata giornalistica online. La prima in Italia, in cui trovano spazio i fatti che quotidianamente vedono il nostro patrimonio culturale minacciato, violato e oggetto di crimini. JCHC è informazione di servizio, promuove le attività di contrasto ai reati e sostiene quanti quotidianamente sono impegnati nella attività di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale.
La newsletter di Art-Test ospita un articolo di questa innovativa e prestigiosa testata.
Una fonte ricchissima per chi ama il patrimonio culturale
E' FALSO! IL TEMA DELLA FALSIFICAZIONE DELLE OPERE D'ARTE
Da pochi giorni è edita l’annuale relazione sull’Attività operativa 2021 del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, strumento fondamentale per comprendere l’estensione dei fenomeni che riguardano i nostri beni comuni.
Analizzando i dati forniti dal Comando, alle dipendenze funzionali del Ministro della Cultura, è possibile visionare una fotografia aggiornata sulle condotte illecite contro il patrimonio culturale: in Italia, fra 2011 e 2021, sono state denunciate – ad esempio – 1173 persone per scavo clandestino, 671 per illecita esportazione e 2320 per contraffazione di opere d’arte, portando al sequestro di quasi 69 mila oggetti falsi che, se immessi sul mercato, avrebbero comportato un danno economico superiore ai 5 miliardi di euro, per non parlare dell’offesa stessa alla cultura e alla storia. Solamente nel 2021, infatti, sono state denunciate 197 persone per contraffazione e sono stati sequestrati 1748 oggetti imitanti, dolosamente, l’arte e l’archeologia.
Inoltre, i dati forniti dal Rapporto IPERICO, redatto dal Ministero dello Sviluppo Economico e edito nella primavera del 2021, evidenziano che il valore della contraffazione delle merci, negli ultimi dieci anni, si aggira attorno ai 6 miliardi, sulla base del sequestro di circa 570 milioni di beni.
Il confronto di questi semplici dati rileva l’enorme portata del problema, ancora estremamente presente nella nostra società contemporanea, e la necessità di comprenderlo intrinsecamente.
Nel mondo contemporaneo quando si parla di falso è implicito parlare anche di dolo, definendo così il falso (azione, comportamento, oggetto) solo in presenza di un inganno (altrimenti si può parlare di imitazione). Il termine, infatti, deriva dal latino falsum (fallĕre, mettere il piede in fallo, ingannare) e ne esprime il significato principale: alterazione parziale o totale del vero in documenti, testi letterari, atti giuridici, firme, sigilli, chiavi, merci, prodotti, pesi, misure, opere d’arte, teorie, ricerche scientifiche, dottrine religiose e politiche.
IL CALDO NON VI DA' TREGUA?
RILASSATEVI GIOCANDO CON NOI ALLE PAROLE INTRECCIATE
TROVATE NELLO SCHEMA LE PAROLE ELENCATE QUA SOTTO, CHE POSSONO ESSERE SCRITTE IN ORIZZONTALE, VERTICALE, DIAGONALE, DA DESTRA SINISTRA, DALL'ALTO IN BASSO E VICEVERSA