I primi bilanci del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino nelle province dolomitiche confermano già il trend degli ultimi anni: è altissimo il numero di interventi legati all’impreparazione fisica, alla sottovalutazione degli itinerari, alla mancanza di attrezzatura adeguata e di un’attenta pianificazione. Un esempio di come tutti i soggetti protagonisti della frequentazione dell’alta quota possono collaborare per un unico scopo arriva dal Trentino, con il progetto #prudenzainmontagna.
Al lutto e al dolore per le undici persone che hanno perso la vita il tre luglio scorso in Marmolada si sono alternati in queste settimane i dibattiti sulle cause e le conseguenze di quanto accaduto. Se da un lato sono il frutto di una reale esigenza di discernimento, l’effetto complessivo è stato quello di un frastuono mediatico che rende palese l’esigenza di trovare le giuste parole per leggere il futuro della montagna, alla luce della crisi climatica. Anche a questo scopo, quindici giorni dopo l’evento, si è svolto un trekking verso il Rifugio Falier, sotto la parete sud della Marmolada, già previsto nell’ambito degli «Incontri d’alt(r)a quota», insieme allo scrittore Matteo Righetto che da sempre pone al centro dei suoi romanzi la montagna vissuta, abitata, ascoltata.
La Fondazione Dolomiti UNESCO ha promosso e sostenuto in queste settimane due iniziative di formazione sul campo: una rivolta ai ragazzi e organizzata dal CAI Veneto, Sat e CAI Friuli Venezia Giulia che hanno portato quaranta ragazzi al passo Rolle dal 25 giugno al primo luglio (ospiti della Scuola Alpina della Guardia di Finanza) per insegnare loro la manutenzione dei sentieri; l’altra rivolta agli insegnanti, alle guide e ai formatori CAI, organizzata dalla Fondazione Giovanni Angelini di Belluno: si tratta dell’annuale corso di geografia svoltosi questa volta tra Feltre e le Vette Feltrine tra l’8 e il 10 luglio. In entrambi i casi è emersa l’importanza di conoscere il territorio attraversandolo e vivendolo.
Vigo di Cadore ospiterà la 24^ edizione del Premio Pelmo d’Oro in programma sabato 30 luglio 2022 alle ore 10,15 nella Arena di Laggio. Quest’anno il Premio Speciale Dolomiti UNESCO sarà assegnato a Anselmo Cagnati, uno dei massimi esperti della criosfera a livello nazionale e internazionale.