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Appunti di felicità urbana
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Newsletter personale che parla di città, di Milano e di felicità. Lo fa in modo laterale e indiretto: a volte andare lontano serve per vedere meglio quello che c'è qui vicino.
Ciao <<Nome>>,

qualche anno fa Quell'Altro e io stavamo mangiando un panino in un bar al Parco Sempione: "Sembra di essere a San Francisco, non trovi?", cercò di provocarmi, forse per alleviare la crisi di astinenza dalla città dei (miei) sogni. Io chiudo gli occhi, penso a Mission Dolores Park, mi si materializzano davanti le persone che prendono il sole nude e i bambini che giocano, chi legge e chi corre, forse vedo anche Jack Kerouac che passeggia, e la Baia laggiù sullo sfondo. Li riapro e: "No, non trovo, assolutamente non trovo".

Ultimamente mi è capitato di andare spesso al (Grande) Parco Forlanini e al Parco di Porto di Mare.


Parco di Porto di Mare.

Non c'entrano ovviamente nulla con Mission Dolores Park, ma ecco: Milano prende forma e identità attraverso questi spazi nuovi, che non assomigliano a nulla e sono pieni di molti vuoti. Non c'è nulla, ma proprio nulla. Sono quei vuoti, però, che si riempiono di passeggiate e di corse, di pedalate e di fotografie. Sono vuoti che non lasciano sconcertati, al contrario riempiono di aria, verde, cielo. Un po' come la Baia laggiù. Jack Kerouac? No, non credo. Però magari puoi incontrare Jonathan Bazzi o Mahmood o Ghali.


Grande Parco Forlanini.

È sempre il mese del Pride:

Buona settimana, e se ti vengono in mente persone potenzialmente interessate a questa newsletter, ai temi di Milano e alla città che sarà puoi usare questo link.

baci,

- marco
 
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Marco Mazzei X Milano
20129, Milano

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