La Cydia fagiglandana e la Cydia splendana, rispettivamente la cidia intermedia e la tardiva, sono i due principali fitofagi del castagno che vengono monitorati proprio in questi periodi. Il danno effettuato dagli stati larvali dei due fitofagi è a carico del frutto.
Vi sono sia mezzi di contenimento del danno utilizzati prevalentemente in passato, di tipo meccanico e fisico, di cui va però valutata la sostenibilità economica di utilizzo a seconda della tipologia di castagneto e della qualità e destinazione del prodotto finale. Tra queste ricordiamo tuttora:
– distruzione di tutte le castagne che mostrano segni di infestazione;
– stoccaggio delle castagne in ambienti con fondo in cemento o su teli di plastica;
– disinfestazione in acqua calda dei frutti con un trattamento di 45 minuti a 48-50 °C, alla quale dovrebbe seguire una immediata immersione in acqua fredda per alcune ore.
Per ciò che riguarda l’utilizzo di prodotti fitosanitari per contrastare questi due fitofagi, la considerazione principale e ad oggi più importante è che tali prodotti hanno spesso un effetto negativo sull’ambiente in generale e non essendo selettivi potrebbero portare un grave rischio di vanificare tutti gli sforzi compiuti nella lotta biologica al cinipide del castagno che sappiamo essere ancora in corso.
Per questo è di fondamentale importanza parlare di metodi di lotta e prevenzione che utilizzano prodotti meno impattanti che risultano essere molto efficaci, anche da studi degli ultimi anni, nel contrasto di questi fitofagi. Tra questi:
- i funghi entomopatogeni tra cui emerge l’utilizzo di specifici ceppi di Metarhizium brunneum che provococano una buona mortalità delle larve di Cydia splendana;
- i nematodi entomopatogeni del genere Steinernema, i quali raggiungono le larve svernanti delle cidie.
Poi vi sono i metodi di lotta biologica, tra questi è stato introdotto ormai da alcuni anni l’utilizzo della tecnica di disorientamento e confusione sessuale tramite la diffusione di feromoni sessuali predominanti sul richiamo delle femmine. La saturazione dell'ambiente con il feromone femminile non permette l'individuazione della femmina da parte del maschio, impedendone la fecondazione.
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🎞 Qui il video sull'analisi dei metodi di lotta della Cydia fagiglandana e dellaCydia splendana di Francesco Morucci, agronomo
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