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Una stagione nella quale prevalga la ragione.
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Ho aperto il precedente numero di questa newsletter riferendomi alla precarietà espressa, in una varietà di dettagli, dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Tokyo. Per fortuna, alla fine, tutto è andato bene e il torneo olimpico si è svolto con regolarità. E ci ha riservato delle belle sorprese riassumibili nel record storico di 40 medaglie conquistate dalla rappresentativa olimpica italiana.
Ori che parlano, spiegano i tecnici, di un movimento sportivo che ha avuto la capacità di svolgere il proprio compito anche nelle terribili more della pandemia. Un bel simbolo, non retorico nella sua praticità, delle capacità che può esprimere il nostro Paese in momenti critici. Capacità che, dovranno, nella stagione autunnale, esprimersi al meglio anche nello scenario politico, economico e sociale.
Nell’insieme, pur nell’asprezza generale, sui più vari argomenti, del discorso pubblico, si può dire che il Governo si stia muovendo bene anche se con alcune incertezze su temi delicati. Questa è la fase nella quale si gettano le basi di quella quantità di riforme che compongono il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ha già dato il suo primo frutto con l’erogazione della prima tranche dei finanziamenti del Piano Next Generation Eu. In questa medesima porzione di tempo, dobbiamo essere acutamente consapevoli della necessità assoluta di mantenere alta la guardia nei confronti della pandemia che ci affligge dal marzo del 2020.
Le eruzioni di contagio dovute all’insidiosa virulenza della variante che si sta diffondendo in tutto il mondo, inducono anche i Paesi che meglio avevano combattuto il virus a prendere misure anche severe come il ritorno al lockdown.
L’Europa e l’Italia in particolare si stanno difendendo ancora bene: dati recenti li trovate nel Report “Covid-19. Il bilancio del mese di luglio 2021” del Centro Studi di Lavoro&Welfare. Nelle prossime ore troverete sul mio Blog anche il Report sulla situazione della scorsa settimana. Ho espresso le mie convinzioni sulla necessità di difenderci dal contagio al meglio delle nostre possibilità - e quindi anche con severità - nell’intervento ad Agorà su Rai3 il 30 luglio, nell’edizione del 7 agosto de I 10 minuti con Cesare Damiano su Radio Radicale e a Stasera Italia , su Rete4, il 2 agosto.
Tuttavia, lo sforzo del Governo, di tutte le Istituzioni repubblicane, delle forze politiche e sociali dovrà essere anche un impegno di grande razionalità, lungimiranza e visione. Perché se, come sappiamo, è in corso una ripresa economica in sé confortante, essa è un fatto che non risolve tutte le questioni sul tavolo.
Di fronte a noi c’è un quadro disordinato. Ci sono settori dell’economia in effettiva ripresa e altri ancora immersi nella crisi. Il mercato del lavoro si trova in una condizione altrettanto disordinata - sul quale pesa la decisione di uno sblocco prematuro dei licenziamenti - che richiede interventi sulle politiche occupazionali così come, ad esempio, sull’orientamento scolastico verso il lavoro. Perché non dobbiamo soltanto uscire dalla crisi, ma anche affrontare le profonde trasformazioni indotte dalle nuovo politiche industriali adottate dall’Unione Europea. Abbiamo evidentemente una questione salariale da affrontare con serietà. E una necessaria riforma degli ammortizzatori sociali sulla quale è in corso il confronto tra le parti. Su questo quadro di grande complessità vi rimando al mio articolo pubblicato su Left il 30 luglio e all’intervista rilasciata a Radio24 il 5 agosto. Per una lettura della situazione del lavoro, potete leggere il Report “Cassa Integrazione giugno 2021: sintesi” del Centro Studi di Lavoro&Welfare. Report che ha offerto spunti all’articolo di Giorgio Pogliotti su Il Sole 24 Ore. Altrettanto aperto è il dibattito su interventi di riforma sulla flessibilità pensionistica del quale potete leggere in questo articolo di Dorella Cianci su Avvenire.
Questa stagione ci consegna, ancora, un drammatico bilancio di vittime sul lavoro. In questo comunicato stampa del 5 agosto, alcune mie considerazioni a partire dall’autorevole intervento del presidente Mattarella.
Ci avviamo, dunque, a una nuova stagione densa di incognite sia sul piano della lotta al Covid, che su quello sociale su fronti critici come il lavoro e la scuola. Perché la sola ripresa di una parte delle attività produttive e della crescita economica non porta con sé la soluzione di tutti i grandi problemi che sono sul tappeto. Auguriamoci che la fine di questa estate porti con sé una stagione caratterizzata dal prevalere della ragione e del dialogo sociale.
Naturalmente vi invito a visitare il mio Blog per queste e altre notizie che pubblico, giorno per giorno, sulle mie attività politiche e istituzionali così come su quelle dell'Associazione Lavoro&Welfare.
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