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Per loro non c'erano stati squilli di fanfara, lui disse. E questo era il bello, perché quando il destino s'annunciava con alti squilli di fanfara bisognava sempre stare un po' in sospetto. Gli squilli di fanfara di solito non annunciavano che cose piccole e futili, era un modo che aveva il destino di canzonare la gente. Si sentiva una grande esaltazione e alti squilli di fanfara nel cielo. E invece le cose serie della vita coglievano di sorpresa, zampillavano a un tratto come l'acqua.
        

Tutti i nostri ieri, Natalia Ginzburg

Una cosa che ho scoperto

Il mio approccio alle newsletter è quello della caccia al tesoro: le leggo cercando quella cosa da conservare e, anche se non la trovo, mi diverto sempre.

In quella di Ann Handley trovo spesso spunti interessanti, perché parla di scrittura e di ispirazioni: in uno degli ultimi numeri mi ha fatto scoprire un template pescato dal libro di Linda Barry What It Is: Do You Wish You Could Write?, subito aggiunto alla lista dei desideri.

Si tratta di uno schema per scrivere un diario e creare una routine quotidiana, quattro quadrati per raccogliere cose fatte, viste, ascoltate e poi anche un disegno. Mi sembra un modo divertente per allenarsi a guardare le giornate da un altro punto di vista, mille volte meglio di come cerco di fare con i #3FattiDiOggi (che nel frattempo hanno compiuto tre anni, ancora non mi sembra vero). 

Una cosa che ho imparato

Ho voluto che l'ultimo giorno di lavoro fosse subito prima del mio compleanno perché sono una romantica che crede nei nuovi inizi simbolici. Non avevo fatto i conti un effetto collaterale: chiudere un capitolo lungo nove anni mi ha travolta e lasciata senza forze.

Anche questa newsletter si è fermata per due mesi: è stata un'estate di maggese, in cui ho letto solo scrittrici, scattato pochissime foto e preso appunti nella testa. Ho aspettato che passasse l'onda.

Settembre mi ha trovata pronta? No, ma avanzo un passetto alla volta, faccio colazione col commercialista e spedisco i primi preventivi con le dita che mi tremano. Mi stringo forte addosso il sollievo che mi dà quest'aria nuova, perché la vita di prima si allontana ogni giorno di più.

 

Una cosa che mi ha fatto cambiare idea 

Visto che sono una grande indovinatrice di trame di film e serie tv, faccio spesso l'errore di applicare questo stesso meccanismo ai fatti della vita: mi dico andrà così, mi sentirò così, ma ovviamente lì non ci azzecco mai.

All'ennesimo film girato accuratamente nella mia mente, poi sovvertito dalla prova della realtà, ho deciso di fare una cosa per me spericolatissima: provare a smettere di scrivere sceneggiature immaginarie

Perché è vero che l'Universo ride dei nostri piani, questi mesi per me ne sono la grande conferma.
E tu, come stai?

Mi racconti le cose che hai imparato, scoperto o che ti hanno fatto cambiare idea? Se ti va, puoi scrivermi rispondendo a questa mail. 

Ci rileggiamo a ottobre.

Abbracci,
Valentina

Una collaborazione con Hangar Piemonte

Digital Hangar è un progetto di Hangar Piemonte dedicato al supporto delle organizzazioni culturali: sul sito ci sono tanti video gratuiti per formarsi, aggiornarsi e mettere insieme consigli e strumenti utili per la comunicazione digitale

Ci sono anche io con Dialogare con la community: condivido un po' di spunti su come stare online e da dove partire per iniziare subito a mettersi al lavoro.

Di questo progetto, del video e del mio percorso professionale nella comunicazione web parliamo giovedì 23 settembre alle 19 in una diretta Instagram con Valeria Dinamo e Sara Perro di Hangar: non vedo l'ora di rispondere a domande e curiosità. 

Ancora un po' di cose

  • ho partecipato a Io Sono Cultura 2021, una ricerca promossa dalla Fondazione Symbola: il mio contributo si intitola Comunicare in pandemia: quando la difficoltà produce innovazione e si può leggere online qui
     
  • una cosa che non sai di me: il mio superpotere è dimostrare meno degli anni che ho

Sono Valentina Aversano, un'esperta di comunicazione digitale per la cultura. 
Dicono che sembro uscita da «Giacomo di cristallo» di Gianni Rodari. 


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L'immagine di Basilico è di Ottavia Baldi




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