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(r)Esistere

Questa newsletter arriva con un po’ di ritardo rispetto alla nostra solita calendarizzazione.
 
Sono stati giorni difficili e drammatici durante i quali otto donne sono state uccise per mano di otto uomini.
 
Una strage che continua.
Uno Stato che si costerna e si indigna, ma si impegna poco.
 
Vogliamo citare le parole di Antonella Veltri, presidente del D.i.Re, di fronte a questo continuo massacro: "non basta condannare la violenza a parole, occorrono interventi politici concreti per prevenirla". Perché siamo a fine 2021 e "del nuovo Piano nazionale antiviolenza, scaduto nel 2020, finora abbiamo solo sentito parlare [...] e a pagare con la vita sono ancora una volta le donne". 

Ma sempre più spesso anche le parole usate per condannare i maltrattamenti e per raccontare l'epilogo più tragico della violenza degli uomini contro le donne sono sbagliate! 
E così troviamo raramente il termine "femminicidio" negli articoli di giornale, ma siamo quasi sempre certi e certe di rintracciare tra le righe parole come "raptus", "gelosia", "lei aveva chiesto la separazione". 
Non eravamo però pronti/e a leggere su una delle testate giornalistiche più importanti del Paese "Bella e impossibile" come incipit per raccontare il femminicidio di Chiara Ugolini, la ragazza 27enne uccisa il 5 settembre a Calmasino di Bardolino dal vicino di casa.
E siamo stanche e stanchi di leggere il modo in cui era vestita e di vedere l'omicida dipinto come "una specie di scimmia", perché oltre a non essere una informazione di qualità, questo tipo di comunicazione rende le donne vittime una seconda volta sulle pagine dei giornali e sostanzia la cultura violenta e dello stupro. [Esiste un decalogo per una informazione attenta, corretta e consapevole del fenomeno della violenza di genere redatto da giornalisti e giornaliste; se vuoi approfondire clicca qui].   


Seppur scosse da questi femminicidi atroci e così ravvicinati, resistiamo e continuiamo ad ascoltare la voce di quelle donne che con tanto coraggio e paura chiedono aiuto ai centri antiviolenza per fuoriuscire da una situazione di maltrattamenti.
E resistono ogni giorno anche le donne che non hanno ancora avuto modo di far sentire la loro voce.  
(r)ESISTERE E RINCONTRARSI
 
Due appuntamenti da non perdere questo mese! 
Mercoledì 22 settembre 2021 alle ore 15.00. 
Convegno online sulla nuova indagine condotta da D.i.Re e realizzata attraverso un’inchiesta che ha coinvolto le avvocate dei centri antiviolenza della rete e che sarà il punto di partenza per riflettere e discutere insieme a ospiti esperte circa il funzionamento della giustizia rispetto alla violenza contro le donne e alla violenza assistita.
 
Per iscriversi al convegno, clicca qui
Venerdì 24 settembre 2021 alle ore 18.00 a Noale, Palazzo della Loggia, la presentazione del libro "Dimmi che mi hai voluto" di Alice Franceschini, romanzo tratto da storie vere di volontarie dei centri antiviolenza.
Dal 21 settembre al 21 ottobre 2021 segnaliamo un ciclo di tre incontri online organizzati da Confcooperative dal titolo
"Puoi fare una Scelta non Violenta.
Scegliere la strada della non violenza e del rispetto è un'opportunità che hai sempre. Non sprecarla".
Per conoscere le date e avere tutte le altre informazioni, seguici su facebook.
Appuntamenti passati
Domenica 12 settembre abbiamo partecipato, insieme a GRU - Gruppo Responsabilità Uomini, alla bella iniziativa promossa da Amatori Calcroci con il patrocinio del Comune di Camponogara “Donne e Sport”, una giornata di sport dedicata alle donne con esibizioni di diverse discipline sportive.  Grazie all’invito ci è stato possibile allestire un banchetto informativo con i materiali e le indicazioni dei nostri centri antiviolenza e di GRU.
(r)ESISTERE E RIVENDICARE
 
Le donne, che siano atlete professioniste o dilettanti, si imbattono in stereotipi di genere, sessismo e discriminazioni anche quando praticano uno sport. 
Esemplare quanto successo a Venezia in occasione della Regata Storica svolta il 5 settembre 2021, grazie all'impegno delle atlete che a gran voce hanno rivendicato la parità tra i sessi a lungo "dimenticata".
Fino a quest'anno, infatti, i montepremi per uomini e donne sono stati diversi. Uguale il percorso, uguale l'impegno, ma il premio diverso. 

Così la CGIL in un comunicato del 23 luglio dichiara: "In un contesto siffatto, la vicenda della Regata Storica di Venezia, dove la disparità di genere raggiunge il suo culmine, con la donna vincitrice che riceve quanto l’ultimo classificato degli uomini, può sembrare di scarsa importanza, vista la portata delle cifre di cui si discute, invece ha una valenza simbolica di primo piano" (Per approfondire clicca qui). 
Dopo anni di rivendicazioni e tentativi di dialogo e dopo che il Consiglio comunale, in un primo momento, aveva bocciato un emendamento presentato dall’opposizione, si è finalmente raggiunta la parità dei compensi per i premi previsti per gli uomini a bordo dei “gondolini” e per le donne sulle “mascarete”. 
Una Regata davvero storica quella di quest'anno!
(r)ESISTERE E RICONOSCERE LA VIOLENZA
Una goliardata, un coro scherzoso o addirittura un simpatico siparietto. Perché quando una donna che sta facendo il proprio lavoro sente centinaia di uomini cantare "lascialo stare, il tagliaerba, te la rasiamo noi" come può non ridere? Come può non trovare divertente che centinaia di uomini la stiano sessualizzando? Come può addirittura avere paura per la propria incolumità? Come può sentirsi umiliata quando è tutto così divertente...? 
Questo è quanto accaduto la scorsa domenica allo stadio Marassi ad una lavoratrice che poco prima di Sampdoria-Inter stava svolgendo il proprio lavoro e che è diventata immediatamente oggetto delle attenzioni sessuali degli ultras neroazzurri. 
Il branco, la sessualizzazione, il non riconoscimento dell'altro, la sua umiliazione. In una parola la violenza.
E fino a quando ci sarà qualcuno pronto a scambiare la violenza con la goliardia, noi resisteremo e lotteremo. 
(r)ESISTERE E RUNNHER
Anche quest'anno la cooperativa sociale Iside partecipa alla Venice Marathon che si terrà il 24 ottobre a Venezia con il progetto RunnHer, Corri con Lei
Quest'anno obiettivo di RunnHer è implementare il fondo per le spese legali che le donne devono affrontare per poter uscire dalla violenza subita. Talvolta allontanarsi da un compagno maltrattante vuol dire affrontare un iter legale di separazione, o di affidamento dei figli, oneroso e difficile da sostenere.
 
Il gratuito patrocinio è garantito esclusivamente nei procedimenti penali di maltrattamento.
 

Lo scorso anno abbiamo costituito il FONDO e vogliamo, insieme a Voi, consolidarlo quale risorsa necessaria per garantire strumenti di tutela e di diritto per le donne e i loro figli.

Il 2020 è stato un inizio, un piccolissimo passo, che però ci ha fatto riflettere sul fatto che sostenere economicamente dal punto di vista legale le donne, dà loro una forza diversa. Una forza attiva e presente.

Avviare un procedimento legale, non dovrebbe essere considerato un problema economico, ma una opportunità di tutela.

Diffondi ai tuoi contatti questa iniziativa!

DONA e aiutaci a raggiungere l'obiettivo di consolidare il Fondo per sostenere le donne nel loro percorso di uscita dalla violenza!

RunnHer significa correre insieme per raggiungere un obiettivo: dare la forza di scegliere a chi non crede più di avere una SCELTA.
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