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SONO SOLO CANZONETTE
una miniplaylist da ascoltare mentre si legge
Dopo un sacco di anni sto guardando X Factor: mio figlio è in una fase musicalmente molto fertile, cioè afferma di voler fare il chitarrista. Gli piace osservare le band, vedere come cantano e imitarle per i 6 giorni successivi.
Sto adorando le selezioni musicali dei giudici, che trovo migliorate rispetto alle edizioni precedenti: più rock e musica di nicchia, meno brani mainstream e piacioni. È stato un colpo al cuore sentire "Certi uomini" di Bianconi: un pezzo che avevo ascoltato la prima volta un giorno in cui ero indaffarata e -dopo aver pensato "bella questo"- avevo completamente rimosso.
"Haut le Cœur" del collettivo Fauve è il pezzo migliore della bellissima soundrack di "Strappare lungo i bordi", la serie Netflix firmata da Zerocalcare. Ne parlo meglio sotto.
Ascolta la playlist della Newsletter di Novembre 2021
DUE PAROLE SU CORPO E APPARENZA
sono in difficoltà e non so cosa pensare
Sento, fortissimamente sento, che sto per pestare una merda grossa come una portaerei, che puzza di superficialità e patriarcato introiettato, eppure non so frenare il bisogno di esternare la mia opinione: vorrei confronto e non conforto perché, lo dico candidamente, non so più cosa pensare.
Io credo nel diritto di disporre del mio corpo, giacché facendolo non ledo i diritti di nessuno, e a parole riconosco questo diritto al mio partner: tuttavia, non sono certa di riuscire ad amarlo a prescindere dal suo aspetto. Nell'innamorarsi e scegliere di condividere la vita con un'altra persona, l'apparenza ha importanza: parlo di aspetto fisico e non di bellezza, quella componente tangibile che genera attrazione e che, almeno nel mio caso, influenza l'iter di una relazione.
Quando lo dico, mi sento superficiale, schiava del patriarcato, ignorante. Sporca, quasi.
Per questo, più che immedesimarmi in una vittima di giudizio ho provato a immaginarmi come "persona giudicante". Smetterei di amare o lascerei una persona che amo perché è imbruttita, sdentata, sformata? Penso di no, e non senza aver compreso se dietro a questa deriva c'è del malessere, piuttosto che attribuire il tutto a una presunta sciatteria. Però non mi piacerebbe più come prima, e il mio desiderio sessuale scemerebbe. Il mio primo pensiero non sarebbe seminalo e corri a trovarti un altro partner più giovane e piacente, non vorrei rimpiazzarlo come se fosse una lavatrice rotta. 
Però prima ho usato il termine "deriva" perché un aspetto fisico di mio gusto -fattore che non avrebbe alcuna importanza se stessimo parlando di amici e colleghi- nell'ambito di una relazione di natura romantica conta qualcosa.
Ma sarebbe ancora amore, se andassi a letto con un uomo che non piace più? Una persona che ha smesso di tenere in considerazione i miei gusti e desideri?
Mi piacerebbe sapere se tra voi c'è chi afferma serenamente che il proprio amore e il proprio desiderio sessuale trascendono dall'aspetto del partner. Se, da partner, ritenete di avere pieno diritto di disporre liberamente della vostra apparenza -qualsiasi cosa questo significhi- avete pensato alle possibili conseguenze di questa scelta? È un punto che avete reso noto all'inizio della relazione? Cos'ha detto il partner? Vorrei davvero capirne di più.
Grazie per qualsiasi contributo che vorrete darmi, qui o in altri canali.
STRAPPARE LUNGO I BORDI
opinioni rigorosamente non richieste
Visto che qui non siamo neanche diecimila persone, posso dire a voce alta ciò che penso: non amavo Zerocalcare per proprietà transitiva, perché lo adorava una persona che mi sta sul culo. Se a questo aggiungiamo che sono una parvenu del genere graphic novel -che apprezzo, ma non conosco- ecco, non sono mai stata una bimba dell'armadillo.
Bravo, ma non ci vivrei.
Detto tutto ciò, la serie è bella: smart il formato (6 episodi da 15 minuti caduno inclusi titoli di testa e coda), bella la colonna sonora, giusto anche il linguaggio nonostante le polemiche, sapiente l'uso delle digressioni (di cui Zerocalcare è maestro).
Se inizialmente sembra un manifesto generazionale (Zerocalcare è mio coetaneo, quindi non ho faticato a riconoscermi pienamente), verso il finale il tema centrale diventa più spinoso e doloroso (non lo rivelerò per gentilezza nei confronti di chi ancora non l'ha visto). Il trattamento rimane acuto, ironico, ma a mio parere vengono meno la profondità e la delicatezza che un argomento come questo richiederebbe. Detto tutto ciò, è un prodotto ben scritto e sceneggiato, molto divertente e assolutamente relatable.
CHRISTMAS CAMP 2021 CARIOCA
Sopravvivere a 18 giorni di vacanze natalizie
Quest'anno è lunga: le scuole chiudono dal 23 dicembre al 9 gennaio compresi. Sentite il mio sgomento? Come nel 2020 Carioca ha creato il Christmas Camp: una box con tanti materiali creativi (differenziati per fascia d'età: 3-5 anni e 6-9 anni) utili a pasticciare per ben 18 giorni.
In libertà, o con l'ausilio dei 5 videotutorial esclusivi che verranno inviati ogni martedì e venerdì nella casella di posta degli iscritti.
I tutorial sono bellissimi: lo so perché ero "fisicamente" da Carioca mentre venivano girati e montati. Anche il valore complessivo dei prodotti è molto superiore al prezzo della box, e sono ovviamente utilizzabili a lungo, anche a vacanze concluse.
Potete acquistare o regalare il Christmas Camp 2021 con uno sconto del 10% e spedizioni gratuite utilizzando il codice GYNEPRAIOXMAS. Occhio perché occorre effettuare l'ordine entro il 20 dicembre per assicurarsi la consegna entro Natale!
Da' un'occhiata al Xmas Camp Carioca 2021
UN'UTILE RISPOSTA PRONTA
Ci lavoro, e non ci avevo mai pensato
Molte persone, spesso vicine a me, hanno espresso giudizi -maldestramente travestiti da dubbi etici- sul mio lavoro da creator che, tra le cose che faccio, non è la mia preferita ma sicuramente la più remunerativa e vicina alla mia formazione universitaria e professionale. A lungo ho voluto afferrare il denominatore comune tra loro: l'invidia sociale? La malafede?
Grazie a questo post di Benedetta, ora me ne rendo conto: erano tutti maschi eterosessuali.
NUOVO SITO ONLINE: L'AVETE VISTO?
Nessuna rivoluzione, ma ci ho provato
Avevo detto che gli avrei rifatto l'abito, e così è stato. Una nuova veste profondamente minimalista, solo bianco e nero: a differenza di prima, non è un blog, ma un sito. Sì, lo so che mancano ancora le pagine con i miei servizi, le mie attività, il mio portfolio e tuttecose, ma a breve arriveranno. Mi piacerebbe riuscirci entro l'anno, ma è novembre e sarò clemente con me stessa, senza darmi obiettivi. Se vi piace, una cosa che potreste fare è seguirlo e recuperare così anche gli articoli più vecchi.
Ce ne sono alcuni che ogni tanto condivido durante i QA su Instagram e rileggendoli mi rendo conto di quanto ero diversa un tempo: ero un'osservatrice più curiosa e ispirata, anche se molto meno esposta agli stimoli esterni.
Ho pensato di selezionare 4 vecchi articoli ai quali sono affezionata e che forse, nel 2013-2014, aveva letto giusto mia madre.
Ci vediamo a dicembre, vi avviso che sono #teampandoro
SONO PRATICAMENTE DAPPERTUTTO
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