SONO SOLO CANZONETTE
una miniplaylist da ascoltare mentre si legge
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Dopo un sacco di anni sto guardando X Factor: mio figlio è in una fase musicalmente molto fertile, cioè afferma di voler fare il chitarrista. Gli piace osservare le band, vedere come cantano e imitarle per i 6 giorni successivi.
Sto adorando le selezioni musicali dei giudici, che trovo migliorate rispetto alle edizioni precedenti: più rock e musica di nicchia, meno brani mainstream e piacioni. È stato un colpo al cuore sentire "Certi uomini" di Bianconi: un pezzo che avevo ascoltato la prima volta un giorno in cui ero indaffarata e -dopo aver pensato "bella questo"- avevo completamente rimosso.
"Haut le Cœur" del collettivo Fauve è il pezzo migliore della bellissima soundrack di "Strappare lungo i bordi", la serie Netflix firmata da Zerocalcare. Ne parlo meglio sotto.
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DUE PAROLE SU CORPO E APPARENZA
sono in difficoltà e non so cosa pensare
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Sento, fortissimamente sento, che sto per pestare una merda grossa come una portaerei, che puzza di superficialità e patriarcato introiettato, eppure non so frenare il bisogno di esternare la mia opinione: vorrei confronto e non conforto perché, lo dico candidamente, non so più cosa pensare.
Io credo nel diritto di disporre del mio corpo, giacché facendolo non ledo i diritti di nessuno, e a parole riconosco questo diritto al mio partner: tuttavia, non sono certa di riuscire ad amarlo a prescindere dal suo aspetto. Nell'innamorarsi e scegliere di condividere la vita con un'altra persona, l'apparenza ha importanza: parlo di aspetto fisico e non di bellezza, quella componente tangibile che genera attrazione e che, almeno nel mio caso, influenza l'iter di una relazione.
Quando lo dico, mi sento superficiale, schiava del patriarcato, ignorante. Sporca, quasi.
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Per questo, più che immedesimarmi in una vittima di giudizio ho provato a immaginarmi come "persona giudicante". Smetterei di amare o lascerei una persona che amo perché è imbruttita, sdentata, sformata? Penso di no, e non senza aver compreso se dietro a questa deriva c'è del malessere, piuttosto che attribuire il tutto a una presunta sciatteria. Però non mi piacerebbe più come prima, e il mio desiderio sessuale scemerebbe. Il mio primo pensiero non sarebbe seminalo e corri a trovarti un altro partner più giovane e piacente, non vorrei rimpiazzarlo come se fosse una lavatrice rotta.
Però prima ho usato il termine "deriva" perché un aspetto fisico di mio gusto -fattore che non avrebbe alcuna importanza se stessimo parlando di amici e colleghi- nell'ambito di una relazione di natura romantica conta qualcosa.
Ma sarebbe ancora amore, se andassi a letto con un uomo che non piace più? Una persona che ha smesso di tenere in considerazione i miei gusti e desideri?
Mi piacerebbe sapere se tra voi c'è chi afferma serenamente che il proprio amore e il proprio desiderio sessuale trascendono dall'aspetto del partner. Se, da partner, ritenete di avere pieno diritto di disporre liberamente della vostra apparenza -qualsiasi cosa questo significhi- avete pensato alle possibili conseguenze di questa scelta? È un punto che avete reso noto all'inizio della relazione? Cos'ha detto il partner? Vorrei davvero capirne di più.
Grazie per qualsiasi contributo che vorrete darmi, qui o in altri canali.
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STRAPPARE LUNGO I BORDI
opinioni rigorosamente non richieste
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Visto che qui non siamo neanche diecimila persone, posso dire a voce alta ciò che penso: non amavo Zerocalcare per proprietà transitiva, perché lo adorava una persona che mi sta sul culo. Se a questo aggiungiamo che sono una parvenu del genere graphic novel -che apprezzo, ma non conosco- ecco, non sono mai stata una bimba dell'armadillo.
Bravo, ma non ci vivrei.
Detto tutto ciò, la serie è bella: smart il formato (6 episodi da 15 minuti caduno inclusi titoli di testa e coda), bella la colonna sonora, giusto anche il linguaggio nonostante le polemiche, sapiente l'uso delle digressioni (di cui Zerocalcare è maestro).
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Se inizialmente sembra un manifesto generazionale (Zerocalcare è mio coetaneo, quindi non ho faticato a riconoscermi pienamente), verso il finale il tema centrale diventa più spinoso e doloroso (non lo rivelerò per gentilezza nei confronti di chi ancora non l'ha visto). Il trattamento rimane acuto, ironico, ma a mio parere vengono meno la profondità e la delicatezza che un argomento come questo richiederebbe. Detto tutto ciò, è un prodotto ben scritto e sceneggiato, molto divertente e assolutamente relatable.
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CHRISTMAS CAMP 2021 CARIOCA
Sopravvivere a 18 giorni di vacanze natalizie
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Quest'anno è lunga: le scuole chiudono dal 23 dicembre al 9 gennaio compresi. Sentite il mio sgomento? Come nel 2020 Carioca ha creato il Christmas Camp: una box con tanti materiali creativi (differenziati per fascia d'età: 3-5 anni e 6-9 anni) utili a pasticciare per ben 18 giorni.
In libertà, o con l'ausilio dei 5 videotutorial esclusivi che verranno inviati ogni martedì e venerdì nella casella di posta degli iscritti.
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I tutorial sono bellissimi: lo so perché ero "fisicamente" da Carioca mentre venivano girati e montati. Anche il valore complessivo dei prodotti è molto superiore al prezzo della box, e sono ovviamente utilizzabili a lungo, anche a vacanze concluse.
Potete acquistare o regalare il Christmas Camp 2021 con uno sconto del 10% e spedizioni gratuite utilizzando il codice GYNEPRAIOXMAS. Occhio perché occorre effettuare l'ordine entro il 20 dicembre per assicurarsi la consegna entro Natale!
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UN'UTILE RISPOSTA PRONTA
Ci lavoro, e non ci avevo mai pensato
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Molte persone, spesso vicine a me, hanno espresso giudizi -maldestramente travestiti da dubbi etici- sul mio lavoro da creator che, tra le cose che faccio, non è la mia preferita ma sicuramente la più remunerativa e vicina alla mia formazione universitaria e professionale. A lungo ho voluto afferrare il denominatore comune tra loro: l'invidia sociale? La malafede?
Grazie a questo post di Benedetta, ora me ne rendo conto: erano tutti maschi eterosessuali.
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NUOVO SITO ONLINE: L'AVETE VISTO?
Nessuna rivoluzione, ma ci ho provato
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Avevo detto che gli avrei rifatto l'abito, e così è stato. Una nuova veste profondamente minimalista, solo bianco e nero: a differenza di prima, non è un blog, ma un sito. Sì, lo so che mancano ancora le pagine con i miei servizi, le mie attività, il mio portfolio e tuttecose, ma a breve arriveranno. Mi piacerebbe riuscirci entro l'anno, ma è novembre e sarò clemente con me stessa, senza darmi obiettivi. Se vi piace, una cosa che potreste fare è seguirlo e recuperare così anche gli articoli più vecchi.
Ce ne sono alcuni che ogni tanto condivido durante i QA su Instagram e rileggendoli mi rendo conto di quanto ero diversa un tempo: ero un'osservatrice più curiosa e ispirata, anche se molto meno esposta agli stimoli esterni.
Ho pensato di selezionare 4 vecchi articoli ai quali sono affezionata e che forse, nel 2013-2014, aveva letto giusto mia madre.
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