Care e cari,
torno a scrivere dopo qualche tempo per raccontarvi il lavoro di questi mesi.

Sono passati pochi giorni dal 25 novembre, Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. Su questo tema negli anni sono stati introdotti nuovi strumenti sanzionatori e riparatori, concentrandosi meno sulle concause sociali e culturali che hanno portato a oltre cento femminicidi quest’anno. I dati indicano che le donne economicamente più fragili sono più frequentemente vittime di maltrattamenti. Questo perché la paura, l’incertezza, la mancanza di una rete sociale e di un’indipendenza economica spingono a subire situazioni pericolose e umilianti.

Violenze, ingiustizie e abusi non sono solo fisici. Un uomo, in Italia, può arrivare a guadagnare il 20% in più rispetto a una sua collega, a parità di titoli e di mansione. Il lavoro femminile è schiacciato dalla precarietà, oltre i 2 terzi di chi fa un lavoro part time contro la propria volontà è donna. Ogni lavoratrice si trova ancora di fronte a un bivio fra maternità e carriera. Abbiamo le più alte percentuali di madri che non hanno mai lavorato in Europa e a distanza di 20 anni dalla nascita del primo figlio una donna continua a guadagnar meno di una collega senza bambini. A chi chiede se servisse la legge sulla parità salariale oggi rispondo: sì! Per tutte queste ragioni.

Chi mi segue da sempre sa che da ottobre a dicembre la maggior parte delle mie energie sono orientate a far sì che la Legge di Bilancio abbia al proprio interno elementi di equità e redistribuzione, fondamentali sempre, ma ancor più nei difficili anni in cui la pandemia ha messo in ginocchio la nostra economia, facendo pagare ai più fragili il costo più alto. Come ogni anno la discussione è monopolizzata dal tema delle pensioni, questione serissima, da non rendere strumento di propaganda politica. Ho avuto la possibilità di dire come la penso durante la trasmissione “Settegiorni” su Rai1. [video]

Quest’anno la discussione sul Bilancio partirà dal Senato e per questo, già dal mese di ottobre, ho cominciato a lavorare, con la Segreteria del Partito Democratico per far sì che il bonus sugli affitti per i giovani, fosse una priorità non negoziabile e fosse in manovra già nelle prime formulazioni elaborate dal Governo. Perché lo dico da tempo - e oggi è vero più che mai - se il Paese vuole ripartire può farlo solo liberando e valorizzando energie e talenti di giovani e donne.

I giovani, protagonisti essenziali dell’ultima tornata amministrativa, che oggi meritano di essere accompagnati nei percorsi istituzionali che hanno intrapreso; si sono guadagnati la fiducia dei cittadini, con la nettezza delle battaglie fatte nelle periferie delle nostre città, con la radicalità delle posizioni politiche espresse, scegliendo di concorrere nelle liste del Pd e del centro-sinistra per ridare un futuro alle nostre città. Di questo ho parlato in Segreteria Nazionale. [leggi]

Le donne, amiche, compagne, sorelle, madri, figlie, lavoratrici e disoccupate. Per ognuna di loro sarebbe fondamentale eleggere una donna al Quirinale. Oggi servirebbe davvero all’Italia, che ha purtroppo solo 6 donne sindache su 108 capoluoghi di provincia, che ancora non trova la strada più efficace per arginare la violenza dei femminicidi, che ci vede costrette a ricordare che sull’aborto non consentiamo a nessun Signorini di darci lezioni. E servirebbe al mondo intero che all’ultimo G20 - nella bella foto davanti alla fontana di Trevi – ha visto Angela Merkel unica donna presente.

Ad ottobre abbiamo vinto le amministrative ed eletto i nostri sindaci in importanti capoluoghi di Regioni, penso a Torino, ma anche Roma, Napoli e Bologna, questo carica il Partito Democratico di una grande responsabilità e ne siamo tutti consapevoli. [leggi]
La strada per un Paese più giusto e solidale è sempre in costruzione, per questo con la segreteria di Enrico Letta abbiamo scelto lo strumento delle Agorà: per far sì che il Partito Democratico abbia un programma chiaro, efficace e progressista ci incontriamo, ci confrontiamo e scegliamo le soluzioni migliori possibili. Se non lo hai ancora fatto, iscriviti e partecipa.
Ci vediamo alle agorà democratiche!