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Ciao, sono Paolo Manganiello e in questa newsletter scrivo di Vienna e dell'Austria (con un occhio di riguardo alla comunità italiana). Se non lo sei già, qui puoi iscriverti. Qui invece trovi l'archivio di quelle già inviate. Se mi vuoi contattare scrivi a paolo@quivienna.com. Buona lettura!

Ritorno al passato

C’è chi ha subito annunciato la fine di un’era nella politica austriaca.

In realtà sono trascorsi meno di quattro anni da quando Sebastian Kurz è stato eletto per la prima volta alla guida del paese. Togliendo il governo tecnico di Brigitte Bierlein rimangono appena 39 mesi in cui il “ragazzo prodigio” ha guidato l’Austria. 

Ma cosa rimane della sua gestione? L’Austria ha avuto un periodo d'instabilità che non si era mai visto prima. Cinque (presto sei) governi, una coalizione con la destra del partito della libertà (FPÖ) finita con lo scandalo Ibiza, e una con i verdi che sembrava destinata a finire ben presto. Il tutto contornato da una pandemia che è stata gestita più con gli slogan e la propaganda che con risposte concrete ai bisogni della popolazione.

L’uscita di scena di Kurz ha seguito lo stesso schema: perfettamente messa in scena, con un discorso incentrato sulla sua persona e su quanto ha fatto per l’Austria, ma senza un assunzione di responsabilità come uno statista dovrebbe saper fare. 

Kurz ha abbandonato la nave (insieme a Gernot Blümel, ministro delle finanze e a lungo suo braccio destro), lasciando il governo e il suo partito alla deriva nel bel mezzo della pandemia. 

Chi ha subito cercato - per rimanere nell’analogia - di prendere il timone è stata la vecchia guardia capitanata dai potenti governatori regionali e dalle associazioni corporative, che non si sono fatti scappare l’occasione per tornare al potere.

Il cancelliere Schallenberg ha subito dichiarato di volersi mettere da parte (da quello che si dice anche con qualche sospiro di sollievo) e al suo posto, come anche a capo del partito è stato designato Karl Nehammer, finora ministro degli Interni. 

Il rimpasto delle nomine è poi proseguito velocemente, con le regioni che hanno posizionato i propri fedeli nelle stanze del potere. 

In molti vedono in questo un ritorno al passato come se l’era Kurz non fosse mai esistita e almeno nei sondaggi questo già si è visto, con il partito popolare di nuovo intorno al 20 percento (con Kurz aveva ottenuto nelle elezioni politiche del 2019 il 37,5% dei voti). 

Potrebbe sembrare una sconfitta, e invece è molto probabile che l’uscita di scena di Sebastian Kurz porti una maggiore stabilità nella politica austriaca, con meno slogan e decisioni prese solo in base ai sondaggi, e più politica “vecchia maniera”. 

Le segnalazioni della settimana

  • Aggiornamenti Coronavirus: mentre tutta l’Austria era concentrata sui cambiamenti politici, la pandemia naturalmente non si è presa una pausa. Pcr fortuna il lockdown sta finalmente avendo gli effetti sperati, e la curva dei contagi durante la scorsa settimana ha iniziato a scendere. Ma anche se la situazione sembra migliorare, un piano da parte del governo per come procedere non è stato ancora presentato. L’unica cosa che sappiamo è che il 12 dicembre il lockdown finirà. Probabilmente questa settimana ci saranno nuovi aggiornamenti. La variante Omicron è stata riscontrata in alcuni casi anche in Austria, ma al momento in maniera minima.

  • A oggi i casi attivi in tutta l’Austria sono 110.200 (38.403 in meno rispetto a una settimana fa), di cui 3.029 (-188) ricoverati in ospedale e 651 (+31) in terapia intensiva. La regione con l’incidenza dei contagi più alta è Vorarlberg (1.021) seguita da Carinzia (1.010), Tirolo (752), Salisburgo (707), Alta Austria (701), Stiria (653), Bassa Austria (544), Burgenland (428) e Vienna (347). Il 67,6% della popolazione risulta protetta da un vaccino.

  • Si sono concluse sabato le operazioni di voto per l’elezione del Comites Austria. La nostra lista Com.It.At essendo l’unica in gara è stata naturalmente eletta. Non sono ancora stati resi pubblici i risultati ufficiali ma vi posso già dire un grande grazie per tutti i voti arrivati, ne parleremo in maniera approfondita lunedì prossimo.

  • Sempre a proposito di Comites, sono stati pubblicati i risultati del questionario per conoscere gli interessi e i bisogni della comunità italiana al fine di organizzare al meglio il nostro programma e iniziative. Grazie mille a tutti coloro che hanno partecipato!

  • Per chi vuole approfondire la conoscenza della “Vienna italiana” vi segnalo una interessante conferenza online - in tedesco - organizzata dall’associazione per la storia di Vienna il 9 dicembre alle ore 18:00. Lo storico Christian Hlavac vi porterà alla scoperta di palazzi, strade e personaggi italiani che hanno lasciato un impronta nella capitale austriaca.

  • La pandemia ha purtroppo fatto un’altra vittima. In questo caso non si tratta di una persona fisica ma dell’azienda Mirabell, produttrice delle famose “palle di Mozart” (Mozartkugel) che ha dichiarato bancarotta a causa del crollo delle vendite per la carenza di turisti. Un piano di risanamento è probabile, ma è sicuramente un segnale degli effetti del coronavirus anche sull’economia austriaca.

  • Concludo ricordandovi che oggi in Austria si festeggia San Nicolò. Se volete conoscere meglio la sua storia e come mai è così simile a Babbo Natale, vi rimando a questo articolo sul blog.

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A lunedì prossimo!   

Paolo

Sono Paolo Manganiello e vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni racconto su QuiVienna questa città e tutto quello che succede in Austria.

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