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The charter of Makkah: un messaggio di Pace e Conoscenza per le sfide della comunità musulmana nella società contemporanea

Presentato a Roma il commento dell'ICESCO a sostegno della "Carta di Makkah". Tra i punti fondamentali del documento: pari dignità tra i credenti di tutte le confessioni, affidabilità etica e ruolo dei rappresentanti religiosi, cittadinanza globale, Welfare State e libertà "che non può mai generare il caos"
 

La Lega Musulmana Mondiale ha presentato nel 2019 la Carta di Makkah (The Charter of Makkah) come risultato di una consultazione tra sapienti musulmani internazionali su alcune sfide religiose, giuridiche e culturali che riguardano la comunità musulmana e la società contemporanea. L'ICESCO, l'Organizzazione Islamica per l'Educazione, la Cultura e la Scienza ha pubblicato un commento a sostegno di questa iniziativa che è stato presentato dall'ambasciatore ICESCO per il dialogo Yahya Pallavicini a Roma ieri, lunedì 7 dicembre, su invito del direttore dell'ufficio italiano della Muslim World League, dott. Abdul-Aziz Sarhan.
L'evento ha visto la partecipazione tra i relatori del segretario generale Abdellah Redouane del Centro Islamico Culturale d'Italia e del rabbino Joseph Levi da Firenze. Tra i presenti in sala, SAR il principe Faisal bin Sattam bin Abd al-Aziz al-Saud, ambasciatore del Regno dell’Arabia Saudita in Italia, il Giudice Simonetta Matone, Padre Laurent Basanese della Pontificia Università Gregoriana, la Presidente Cerbo e il dott. Terracina dell'associazione Karol Wojtyla, il prof. Saggioro dell'Università La Sapienza di Roma, il prof. Zannini del PISAI, la dott.ssa Elena Dini del John Paul II Interreligious Center presso la Pontificia Università Angelicum, la dott.ssa Fraioli del Centro Astalli e numerosi musulmani: Mustafa Cenap dell'Istituto Tevere, Ahmad Ejaz dell'UNAR, Ezzedine Elzir e Kheit Abd el-Hafid dell'UCOII, AbdAllah Cozzolino, segretario generale della CII.
A seguire, l'intervento di Yahya Pallavicini:
"La Carta di Makkah difende la pari dignità tra i credenti di tutte le confessioni religiose rinnovando la benedizione delle differenze, che non possono essere oggetto di conflitti ma piuttosto "ponti per il dialogo, la comprensione e la cooperazione reciproca, a beneficio dell'umanità". Il documento ribadisce l'origine della Rivelazione divina in tutte le fedi religiose, nel rispetto della varietà dei metodi e dei messaggi. Difende l'autenticità della natura sacrale della religione che invoca l'adorazione del Creatore e trova riscontro nei fedeli che operano in coerenza con questa prospettiva di sviluppo e progresso spirituale e familiare, a differenza delle interpretazioni di coloro che tradiscono l'identità e la finalità del suo messaggio di Pace e Conoscenza. Condanna l'abuso della strumentalizzazione politica della religione da parte di alcuni sedicenti rappresentanti e condanna i pregiudizi, le generalizzazioni e le teorie complottiste che nella storia hanno provocato gravi errori. Tra questi errori, si fa esplicito riferimento anche all'Islamofobia, alle discriminazioni nei confronti dei cittadini e credenti musulmani che sono vittime di provocazioni e ingiustizie. Pur ammettendo che alcuni pregiudizi possano essere causati dai comportamenti sbagliati di alcuni musulmani, la Carta di Makkah propone una maggiore obiettività e onestà intellettuale nella ricerca di comprendere l'articolazione della dottrina e della civiltà islamica".
Tra gli esperti dell'ICESCO, il prof. Abdelilah Benarafa commenta la Carta di Makkah come declinazione attuale della Carta di Medina che ha dato fondamento costituzionale alla prima giurisdizione islamica. Tra gli obiettivi della Carta di Makkah: il riconoscimento e l'inclusione dei musulmani nello sviluppo della civiltà, la promozione di valori universali, incontri di scambio a sostegno dell'armonia interculturale e come antidoto alle narrative di odio e conflitto. Per il dott. Ahmad Said Ould Bah la Carta di Makkah ha una dimensione fondativa, esecutiva e lungimirante, a vantaggio di una consapevole moderazione, giustizia sociale e sostenibilità.
Nella seconda parte del documento, la Carta di Makkah affronta alcuni temi cruciali per la convivenza, tra cui evidenziamo:
  1. la libertà "che non può mai generare il caos";
  2. l'affidabilità etica dei dignitari della religione e il loro ruolo nel ridimensionare la miopia consumistica, nel combattere la corruzione dei valori e nel trasmettere la dimensione educativa della fede;
  3. la cittadinanza globale. La lealtà del cittadino nei confronti della Nazione, delle Istituzioni, della Costituzione e dell'ordinamento giuridico dello Stato dovunque si trovi a vivere deve essere accompagnata dal diritto fondamentale di praticare la religione in dignità e libertà e sicurezza, garantendo la protezione dei santuari e dei simboli religiosi dalla loro distruzione o volgarizzazione. "Ogni attacco contro un luogo di culto è un atto criminale";
  4. Welfare State. Obiettivo fondamentale di ogni Governo e delle Organizzazioni Internazionali è il benessere dei cittadini, giovani, donne, la loro salute, educazione e crescita. La salvaguardia della famiglia come promotore dell'educazione dei figli, della loro analisi critica e della loro apertura intellettuale, nella dinamica delle loro qualificazioni naturali, la comunicazione pubblica e la loro integrità interiore.
In contemporanea a questa conferenza organizzata a Roma dall'ufficio italiano della Lega Musulmana Mondiale, si è svolta ad Abu Dhabi la 8a assemblea del Forum per la Pace nelle società musulmane promossa dal teologo e giurista di origine Mauritane, shaykh AbdAllah bin Bayyah. Singolare la coincidenza del tema con riferimento esplicito alla Carta di Makkah: Cittadinanza Inclusiva: dalla coesistenza reciproca alla coscienza condivisa.
La Carta di Makkah si inserisce in una serie importante di iniziative del mondo musulmano dal Messaggio di Amman (2004), "A Common Word" (2007), Baku Process (2008), WIHW (2010), la Dichiarazione di Marrakesh (2016), il Messaggio per Wasatiyyah Islam di Bogor (2018) fino al Documento sulla Fratellanza (2019) presentato ad Abu Dhabi da Papa Francesco e l'imam Ahmad al-Tayyeb.
Il Presidente Yahya Pallavicini e la COREIS Italiana sono onorati di aver attivamente partecipato alla preparazione e presentazione ufficiale di queste testimonianze in Giordania, Azerbaijan, presso le Nazioni Unite, in Marocco, Indonesia, Emirati Arabi Uniti e nella città santa di Makkah e di rappresentarne una declinazione per l'Islam Italiano.

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