Ciao <<Come ti chiami?>>,
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buon martedì e buon Solstizio d’Inverno! (Alle 16.58 ora italiana.)
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E anche Buon Natale, che al Solstizio si sovrappone e che dunque vale per tutti come festa di rinascita, tempo di riposo - se non altro per la terra - e che secondo le tradizioni, da Yule ai Saturnali a Betlemme ci riporta verso la luce.
Dai, speriamo. Noi qua nelle Marche siamo di nuovo “gialli” (questa classifica cromatica fa acqua da tutte le parti, ma tant’è), ma nonostante Omicron sembra che potremo farci gli auguri di persona, girare per le ultime commissioni, andare a vedere le luci in un’altra città. Già un pelino meglio di un anno fa, quando con un’amica abbiamo organizzato uno scambio di regali a distanza nel parcheggio all’aperto di un supermercato.
(Almeno fino al 25, poi chissà).
Per quel che mi riguarda, comunque, credo che nelle ‘vacanze’ farò di tutto per avvicinarmi all’ideale decembrino del letargo. Addormentarsi il 26 sera, risvegliarsi un attimo la mattina del 6 gennaio, giusto il tempo di mettere i Magi nel presepe, tornare a dormire. Possibilmente fino ai primi di marzo. Farsi svegliare solo se c’è un metro di neve, che qui da noi è decisamente raro.
(Nel mondo reale credo che come al solito cercherò di mettermi in pari con le incombenze sospese: riordinare le cataste di fogli che affollano la scrivania, rimettere i libri al loro posto, ristabilire una parvenza d’ordine in casa, non vorremo cominciare il nuovo anno nel caos, mi sa che per pulire i vetri aspetto l’estate. Tutto per tornare in studio dal 10 gennaio fresca-e-pimpante, pronta a riprendere i lavori che dovrebbero concludersi nella prima metà del 2022 😁
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Non è la prima volta che ricorro a Matisse per gli auguri di Natale. Ma non conosco modo migliore per andare incontro alla luce. Anzi, già che ci sono vado a spargere qualche altra manciata di glitter davanti alla porta dello studio.
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Qui un po’ di musica natalizia, con i Boston Pops diretti da Arthur Fiedler.
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Buon Natale di 💖, che sia comunque un tempo di festa, di riposo, un tempo per te e per le persone che ti sono care.
Ci risentiamo intorno a metà gennaio.
Un abbraccio,
Cristina |
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* Frank Capra, Miracolo nella 34ª strada (Miracle On 34th Street, 1947).
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