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“We learned more from a three-minute record, baby
Than we ever learned in school”
Bruce Springsteen (1984)

Rientrati a scuola dopo le vacanze di Natale, studenti e insegnanti hanno dovuto fronteggiare il fisiologico e previsto aumento dei contagi. L’ascesa della variante Omicron, unita ai contatti per le festività natalizie, ha prodotto un sensibile aumento dei positivi che è ricaduto sulla scuola. Ritardare l’apertura, come chiedeva il governatore della Campania, De Luca, non sarebbe servito a nulla. Bene ha fatto il ministro Bianchi a tirare dritto e non allungare le festività. Meno bene, invece, per quanto riguarda le indicazioni date agli istituti, quasi dovessero sostituire le Asl nella gestione dei tracciamenti: i dirigenti scolastici ormai da mesi devono interpretare regole ambigue, modificate di settimana in settimana, destreggiandosi come possono tra quarantene, classi in presenza e DAD. Una situazione caotica che ha avuto come unica via d’uscita una forte semplificazione delle procedure introdotta dal DL 4/2022. Poi qualcuno ci spiegherà perché nelle scuole italiane può operare senza l’obbligo vaccinale il personale OEPAC (Operatore Educativo Per l’Autonomia e la Comunicazione – ex AEC) che lavora all’interno degli istituti per tante ore a settimana, a strettissimo contatto con gli alunni, e avendo come unico obbligo quello del green pass base.
(Foto LaPresse)
Il nuovo anno è iniziato con la rielezione di Sergio Mattarella a capo dello Stato. Nel discorso fatto a Camere unite il Presidente ha mostrato la sua statura umana e politica richiamando tutti al senso di responsabilità. Ognuno ha applaudito Mattarella per il “pezzetto di discorso in cui ha creduto di sentirsi dare ragione”. Il Capo dello Stato ha ricordato come sia necessario sostenere “una scuola che sappia accogliere e trasmettere preparazione e cultura, come complesso dei valori e dei principi che fondano le ragioni del nostro stare insieme; volta ad assicurare parità di condizioni e di opportunità. È doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere esigenze, domande volte a superare squilibri e contraddizioni”.
In queste settimane la voce degli studenti si è fatta sentire nelle piazze di diverse città italiane. Gli organizzatori parlano di duecentomila ragazzi in protesta per l’alternanza scuola-lavoro e per la reintroduzione degli scritti agli Esami di Stato. Ascoltare la voce degli studenti è un dovere, censurare e punire (dopo un’indagine precisa e non ideologica) chi ha usato il manganello per soffocare il diritto a manifestare è sacrosanto. Detto questo, le motivazioni che hanno unito i manifestanti sono avvilenti e “ricordano le battaglie per il 18 politico” di molti anni fa. Dopo due anni di pandemia, una scuola fatta a singhiozzo, promozioni d’ufficio, sei politico, esame ridotto a un semplice orale, reintrodurre due scritti (di cui il secondo scelto dalla commissione interna e dopo un anno di lezione comunque in presenza) sembra il minimo. Non spetta ai ragazzi scegliere come fare la Maturità, sebbene certamente possano esprimere un parere e la decisione possa avvenire all’interno di un dialogo; ma è importante che possano confrontarsi con una prova che, anche se non selettiva (come dicono le percentuali di promozione), possa essere impegnativa tanto quanto il mondo del lavoro. Il PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) ha tante criticità e punti da riformare, ma strumentalizzare la tragedia di Lorenzo Parelli, lo studente morto in un incidente che si è verificato in un’azienda di Lauzacco (Udine), per chiederne l’abolizione, è ingiusto.
(Foto LaPresse)
Chi non sosterrà la Maturità è Blanco, classe 2003, fresco vincitore del Festival di Sanremo con il brano Brividi cantato in coppia con Mahmood. “Adesso ho lasciato la scuola semplicemente perché mi sono focalizzato su altro, ho un obiettivo. Ovviamente so che un minimo di cultura mi serve ma a un certo punto, nel mio caso, la vera scuola è stata quella fuori dalla scuola. A Blanco facciamo un grande in bocca al lupo per la sua carriera e tutti noi dovremmo riflettere sul perché i nostri studenti dicano di imparare più fuori che dentro la scuola.
Dal mondo
  • In Afghanistan ci sono più di quattro milioni di bambini che non vanno a scuola. E la situazione potrà solo peggiorare [Aljazeera]
  • Nei giovanissimi aumenta l’ansia dovuta all’instabilità che ha portato la pandemia [The New York Times+]
  • Con la pandemia sempre più bambini hanno difficoltà a imparare a parlare [Frankfurter Allgemeine Zeitung]
  • La tendenza di alcune scuole americane: evitare sistematicamente argomenti che possano creare disagio nei ragazzi [The Washington Post]
  • Anche i presidi inglesi sono sul piede di guerra per la gestione della scuola in tempo di Covid [The Guardian]
  • La proposta per riformare la professione docente in Spagna [El País]
  • Sempre più ragazzi tra i 18 e 24 anni dichiarano il loro disinteresse per la politica [Le Monde]
  • Aumentano le vendite di libri grazie a TikTok: l’hashtag #BookTok ha avuto 37 miliardi di visualizzazioni [The Telegraph]
  • La riforma del sistema di tutoria a pagamento in Cina [ISPI]
Dall’Italia
  • La lettera dei docenti: “Meglio uno scritto di matematica facile che nessuno scritto” [Corriere]
  • L’indagine: gli effetti della pandemia sugli adolescenti [Corriere]
  • Maria Cristina Messa: “Sfruttare il digitale ma nulla sostituisce la presenza” [Ansa]
  • Le competenze digitali degli studenti italiani sono scarse [Il Sole 24 ore]
  • Con la pandemia è cresciuta la dipendenza dallo smartphone dei ragazzi [Repubblica+]
  • Lorenzo Parelli, le proteste, le manganellate, l’alternanza scuola-lavoro e i PCTO [Valigiablu]
  • È possibile fare bene la DAD? [Agendadigitale.eu]
  • In Francia gli universitari si organizzano per arrivare a fine mese [Internazionale]
Dal Foglio
Quali elementi vedi nelle ombre? Clicca sull’immagine per provare la nuova attività di Altisensi.
  • “Era considerato un ragazzo perduto, irrecuperabile”: Ero un bullo. La vera storia di Daniel Zaccaro 
  • Athena Nova è un centro di studi sul mondo antico che offre numerosi corsi per docenti e appassionati di cultura antica
  • Per il centenario dalla nascita di Mario Lodi l’impresa sociale Con i bambini propone un evento che ricorda Cipì, libro scritto da Lodi con i suoi allievi, che è diventato un classico della letteratura per ragazzi
  • In un libro per ragazzi 33 storie per innamorarsi dell’Europa
(Foto LaPresse)
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A cura di Mario Leone e Carlo Carù, ha collaborato Margherita Giambi
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