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No alla guerra in Ucraina, no al ricatto del gas e alla disinformazione. 

 

Mai come in queste ore, in cui è scoppiata la guerra in Ucraina a causa dell'attacco della Russia, è evidente come ci sia un vecchio mondo che non vuole cedere il passo al cambiamento, a un mondo più giusto e sostenibile.
Mentre va tutto il nostro sostegno e solidarietà alla popolazione ucraina, ben presente anche nel nostro Paese, tutti possiamo fare qualcosa come gli stessi cittadini russi a San Pietroburgo ci stanno mostrando. Si può e deve chiedere la PACE. 

Vi invitiamo a sottoscrivere e partecipare ai presidi, alle manifestazioni in presenza e virtuali. Dall’appello di Peacelink a quello del Tavolo per la pace e la Marcia Perugia - Assisi, a cui come singoli e associazione abbiamo aderito, che su Change.org sta raggiungendo le 300 mila firme. 
I movimenti pacifisti non hanno mai smesso di fare luce su quanto sta succedendo. Basta leggere le ultime analisi della Rete per il disarmo e Sbilanciamoci per capire come, mentre la pandemia ha imperato, Stati e governi, compreso il nostro, abbiano impegnato cifre record in armamenti. Solo l’Italia ha superato il muro dei 25 miliardi nel budget per la Difesa con un aumento del 3,4% rispetto al 2021 e un balzo di quasi il 20% in 3 anni.

Quello stesso Ministero della Difesa che, come denunciato da GlobaLeaks proprio nei giorni scorsi, ha appena lanciato una piattaforma interna di whistleblowing basata sulla tecnologia  @Globaleaks ma da utilizzare con smartcard auth, quindi rendendo identificabile chi fa una segnalazione anonima. Non è così che dovrebbe essere usata, semmai come per il nostro portale  con tecnologia TOR.  

Le priorità, quindi, dovrebbero essere altre. Come ricorda Legambiente crisi umanitaria ed energetica sono fortemente legate tra loro ed è chiaro come sia in gioco il nostro modello sia di sviluppo che democratico. Gli ostacoli posti dalle lobby fossili alle energie rinnovabili, anche nel nostro Paese, dovrebbero essere rimossi immediatamente. Basta leggere i dati della Clean City Campaign che ci dice come ognuno di noi stia respirando veleno, per comprendere come, post pandemia, la situazione dell’inquinamento sia addirittura peggiorata. Già in occasione di Focus Live, ricordando i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo avevamo denunciato. 

E’ questo il mondo che vogliamo? Per ribadire il nostro “NO alla Guerra!”, come #stopalricattodelgas è fondamentale la partecipazione e la buona informazione. Dobbiamo difenderci dalla disinformazione e dalla propaganda e vi rimandiamo al decalogo di Valigia Blu per non diffondere ulteriori fake-news in un momento così critico.

Noi, non ci ‘inventeremo’ abili strateghi militari o esperti di politica internazionale, ma come associazione e progetto di informazione indipendente, vogliamo proseguire a tutelare e difendere le comunità, l’ambiente e la salute, monitorando come verranno spesi sui territori i fondi del PNRR

Per questo abbiamo aderito a LIBenter progetto che mira a dotare la nostra comunità nazionale di strumenti conoscitivi e concreti per concorrere a quel ruolo di “controllo diffuso” che la stessa normativa di trasparenza del 2013 le assegna. Così in queste ore abbiamo confermato la nostra partecipazione a monitorare il V piano d'azione dell'Open Government Partnership Forum che andrà a delineare le linee del governo aperto italiano nei prossimi anni.

Di lavoro,  quindi, ne abbiamo. Per ora ancora tutto volontario, per questo chiediamo sempre di sostenerci anche con una piccola donazione. Le possibilità di migliorare il mondo in cui viviamo ce ne sono: vogliamo solo farlo in… PACE!

Rosy Battaglia
Nicola Petrilli
per Cittadini Reattivi APS

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