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1 aprile 2022

La settimana

Quali paesi non hanno preso le distante dall’invasione dell’Ucraina, con la Novaja Gazeta si spegne l’ultima voce indipendente in Russia, la Francia e l’Ungheria vanno verso il voto, trent’anni dopo l’assedio di Sarajevo la Bosnia ha di nuovo paura

Durban, Sudafrica, 6 marzo 2022. Una manifestazione contro l’invasione russa dell’Ucraina. (Rajesh Jantilal, Afp)

Le posizioni ambigue sull’Ucraina Nell’ultimo decennio la Russia ha accresciuto la sua influenza in Africa, così ora molti paesi del continente esitano a prendere le distanze dall’invasione, spiega il Financial Times. Anche la posizione dell’India, scrive Junko Terao, è ambigua e scomoda per i suoi alleati occidentali. La presenza di forze armate cecene in Ucraina, invece, sembra più il frutto di un’iniziativa per mostrare fedeltà a Mosca che una decisione utile sul piano militare.

I francesi si preparano al voto e cercano un’alternativa Molti francesi non sono soddisfatti del governo di Emmanuel Macron, ma al primo turno delle presidenziali del 10 aprile il favorito è ancora lui, spiega l’Economist.

Viaggio con i guardiani nativi che preservano le loro terre in Canada Cattura dei bracconieri, documentazione delle specie, operazioni di soccorso: lungo la costa della British Columbia i guardiani delle prime nazioni indigene sono impegnati nella salvaguardia del territorio. E colmano così importanti lacune di conoscenza e conservazione, scrive Jimmy Thomson.

Gli afroiracheni lottano da secoli per i loro diritti In Iraq i discendenti degli schiavi neri deportati da Zanzibar e dall’Africa orientale sono ancora discriminati sul piano sociale e politico, oltre a essere una delle comunità più a rischio per la crisi climatica estrema che colpisce il paese. L’articolo del New Arab.

E poi:

Video

Trent’anni dopo l’assedio, Sarajevo ha di nuovo paura della guerra La comunità serba della Bosnia Erzegovina minaccia la secessione, risvegliando gli incubi del passato nei Balcani. La capitale bosniaca resiste al nazionalismo, custodendo la memoria del conflitto degli anni novanta. Il reportage video.

Punti di vista

Disertori I disertori ci sono in tutte le guerre, ma non godono mai di buona stampa. L’editoriale di Giovanni De Mauro.

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Con la Novaja Gazeta si spegne l’ultima voce indipendente in Russia Da tempo i mezzi di comunicazione indipendenti incontrano grandi difficoltà in Russia. L’ultima vittima è il giornale in cui lavorava Anna Politkovskaja. Putin vuole che i russi abbiano accesso a un’unica fonte di informazioni: e quella fonte è lui. L’opinione di Pierre Haski.

Perché alcune persone non hanno mai preso il covid? Sono una delle poche fortunate che non è ancora risultata positiva al sars-cov-2, eppure lavoro a contatto con il virus e i miei figli vanno a scuola. Cosa rivela questo del sistema immunitario di chi non si è mai contagiato? Di Zania Stamataki.

Serve davvero l’ora legale? Lo scorso fine settimana in Europa gli orologi si sono spostati un’ora avanti, negli Stati Uniti l’hanno fatto due settimane prima. Pro e contro di una misura contestata, secondo The Hustle.

Memorabili

Un articolo alla settimana dall’archivio di Internazionale

Nel marzo del 2014 il fotografo sudafricano Pieter Hugo è andato in Ruanda per ritrarre le vittime del genocidio accanto ai loro carnefici. Nella foto, Godefroid Mudaheranwa (carnefice, a sinistra) ed Evasta Mukanyandwi (vittima). (Pieter Hugo)

La prigione del passato
Internazionale numero 1046, 11 aprile 2014
Ottocentomila morti in cento giorni. Durante il genocidio in Ruanda i mezzi d’informazione guardarono da un’altra parte. Oggi si comporterebbero in un altro modo? L’articolo di Bartholomäus Grill, dall’archivio di Internazionale.

Cultura

Alla fine è tutto qui? Peggy Lee e l’arte di invecchiare Una delle più grandi innovatrici del pop statunitense medita sulla vecchiaia di una diva, nel consiglio d’ascolto di Daniele Cassandro.

Chiara Bellosi racconta una scena di Calcinculo “In questa sequenza gli attori dovevano solo seguire alcuni passaggi della trama. Per il resto, avevano totale libertà di azione e reazione”, spiega la regista del film.

Alcuni mandati fa È possibile rileggere, grazie alla riedizione tascabile, il libro che Anna Politkovskaja pubblicò nel 2004 nel pieno del secondo conflitto ceceno. Due anni dopo sarebbe stata trovata morta. La recensione di Giuliano Milani.

Italoamericane Con This is light, le due artiste di I’m Not a Blonde completano un dittico electro-indie-pop. Dalla rubrica di Claudia Durastanti.

David Bowie in albergo a Parigi, 1976. (Andrew Kent)

Quando David Bowie tornò in Europa Nella carriera fotografica di Andrew Kent, la manciata di anni trascorsa al fianco di David Bowie costituisce una storia straordinaria, raccontata in una mostra al teatro Arcimboldi di Milano.

Internazionale risponde

Solo per ora “Sono una donna queer di 28 anni. Per molto tempo non ho avuto una relazione, perché dopo aver subito una violenza quattro anni fa non riuscivo ad avere una connessione fisica o emotiva con nessuno. Alla fine trovato una persona davvero, ma davvero, davvero carina”. Dalla rubrica di Dan Savage.

Come equilibristi “Mio figlio di due anni schiaffeggia in modo gratuito e improvviso gli altri bimbi con cui gioca, grandi e piccoli. Il mio compagno e le maestre dicono che è una fase e che passerà, ma se invece stesse provando a dirmi qualcosa? Sono confuso”. La risposta di Claudio Rossi Marcelli.

I più letti

  1. Cosa sappiamo delle milizie di estrema destra attive in Ucraina
  2. La guerra in Ucraina e il progetto imperiale di Putin
  3. Sveltine
  4. La guerra di Putin imbarazza i populisti di destra di tutto il mondo
  5. Per convivere con il covid bisogna coprire starnuti e colpi di tosse

La copertina

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