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L'Idea di Luca Bertoletti

Farm to Fork: Utopia Ideologica vs. Scienza

La strategia Farm to Fork prevede cambiamenti significativi nel settore dell’agricoltura. Spesso però gli obiettivi delle policy si scontrano con la realtà e la necessità di procedere attraverso il metodo scientifico e non con approccio ideologico.

Entro il 2030, l'Unione Europea mira a raggiungere un'ampia gamma di obiettivi in ambito agricolo e ambientale, secondo la strategia "Farm to Fork" (F2F) della Commissione Europea. Da un punto di vista politico, il documento è la conferma di una tendenza: le idee “green” stanno acquistando importanza nella politica quotidiana di Bruxelles e stanno raggiungendo molti dei loro obiettivi attraverso questa roadmap.

PERCHÉ È IMPORTANTE   In linea con la strategia per la biodiversità, presentata contemporaneamente alla strategia "F2F", la Commissione guidata da Von der Leyen sembra essere più attenta ai temi ambientali rispetto ai suoi predecessori. Ma questo si tradurrà in vantaggio anche per gli agricoltori e i consumatori?

LOTTA AI FITOSANITARI   Nelle linee programmatiche è previsto il dimezzamento dell'utilizzo dei pesticidi entro il 2030, compresi quelli ritenuti sicuri dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Questa decisione drastica solleva diversi quesiti: se questi prodotti sono stati considerati sicuri fino ad ora, perché dovrebbero essere ridotti? Al contrario, se non ritenuti sicuri, perché non sono stati vietati prima? L'obiettivo del dimezzamento è incomprensibile da un punto di vista scientifico. Se i prodotti fitosanitari fossero ritenuti fondamentalmente dannosi per la salute umana, perché eliminarle gradualmente solo il 50%?

Come sempre nelle decisioni di questo tipo si ritrova una discrepanza tra metodo scientifico e politica. La maggior parte dei prodotti fitosanitari affermati sono stati a lungo classificati come sicuri, sia da studi indipendenti che da diverse istituzioni nazionali e internazionali. Questo non ha impedito a molti di metterli comunque in discussione, come il metodo scientifico giustamente impone. Le conoscenze scientifiche cambiano. In presenza di nuove tecniche e prove è obbligatorio presentarle per migliorare i meccanismi della sicurezza alimentare.

SCIENZA VS. IDEOLOGIA   A volte, però, la discussione scientifica viene confusa con l’ideologia. Gli interventi tecnologici sono visti con scetticismo, indipendentemente da quanto siano importanti a loro volta per la sicurezza alimentare. Gli attivisti estremisti dovrebbero invece sapere che non tutto ciò che è puro/naturale è per forza sano: per esempio, le muffe che si formano in natura sono portatrici di aflatossine, responsabili di gran parte dei casi di cancro al fegato nel mondo. In Africa, il 40% di tutti i casi di cancro al fegato sono attribuiti alle aflatossine. Queste sono state combattute attraverso l’impiego di fungicidi per anni, con benefici per la popolazione. Eppure oggi più che mai si cerca di bandirli con vere e proprie crociate ideologiche.

Percentuali medie di applicazione del principio attivo nel tempo

Fonte: ConsumerChoiceCenter 
https://consumerchoicecenter.org/wp-content/uploads/2020/09/Sustainable-Agriculture-Paper.pdf 

Attualmente, la responsabilità principale della perdita dei raccolti è attribuita alla siccità. A lungo termine, invece, la riduzione così drastica dei pesticidi utilizzabili (in atto ormai da decenni) a norma di legge sarà uno dei principali problemi. Infestazioni, presenza di nuove specie parassite, cambiamenti climatici. Indipendentemente da ciò che la Commissione Europea sostiene, l’agricoltura dovrà fare i conti con questi elementi. E non poter usare prodotti certificati come sicuri avrà conseguenze anche per la società: aumento dei prezzi, che penalizza i lavoratori a basso reddito, e riduzione delle attività agricole.

L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA   La strategia F2F sembra concentrarsi solo sulla sostenibilità, ma dimentica gli altri aspetti. Tra cui lo sviluppo e il consumo. Atteggiamento dimostrato dallo stesso commissario olandese per la transizione verde, Frans TimmermansIn un discorso alla Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento Europeo, il 7 maggio, ha affermato che siamo abituati da troppo tempo a cibo a basso costo e che abbiamo bisogno di un cambiamento di paradigma in termini di agricoltura sostenibile.

Ma se consumatori e cittadini saranno penalizzati dalle conseguenze di queste policy e gli agricoltori si ritrovano senza strumenti e tecnologie per affrontare gli ostacoli del settore, non è forse giunto il momento di ripensare la politica agricola e le basi della Farm to Fork?

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