Passare da 'new normal' a
'New Beginning'
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Molti dicono che, dopo l'irruzione della pandemia nelle nostre vite - come singoli e come comunità - quello in cui ci troviamo ora è un ‘new normal’ cioè una nuova normalità, come se questa fosse già pienamente delineata e ormai la questione sia adeguarsi a questo nuovo che c’è, cercando il 'come farlo' in ciò che abbiamo già vissuto e sperimentato.
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Attuando l'abituale mindset della pianificazione strategica, facciamo piani d’azione come se la realtà fosse ferma e ci turbiamo se qualcosa fa vacillare la visione che ci siamo costruiti di questo ‘new normal’.
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Sarebbe forse più utile procedere in modo diverso: nuovo. Prima di tutto, comprendendo che il cambiamento è stato drastico e irreversibile: non tornerà tutto come prima. Il mondo è cambiato. Tanto? Poco? Non lo sappiamo, ma se cerchiamo di sminuire ciò che è accaduto e ci aggrappiamo a vecchi pensieri e vecchie abitudini guardando solo a quando potremo ripristinarli, qualunque nostro proposito è destinato a fallire.
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Seguendo un altro approccio, possiamo immaginarci invece pienamente ‘in between’: in mezzo al guado, ma senza vedere chiaramente l’altra riva e il fatto di non vederla non è irrilevante.
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È una fase naturale, fisiologica, necessaria per maturare il nuovo fuori e dentro di noi e le risorse più importanti alle quali ricorrere sono l’immaginazione e la creatività.
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È quello che suggerisce il modello del Transition management di William Bridges che chiama questa fase ‘neutral zone’ mettendo in evidenza in tal modo che siamo in uno spazio ‘opaco’ e in un tempo dalla durata indefinita e indefinibile.
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In questa fase, tutto pian piano viene a fuoco, il futuro desiderabile ha l’opportunità di prendere forma e il nuovo inizio prende corpo quando le persone possono identificarsi nel loro nuovo ambiente e con ciò che può essere loro richiesto.
New beginnig, appunto: il nuovo inizio, della cui effettività ci accorgeremo ‘naturalmente’ quando ci saremo dentro, ci porterà una nuova identità e una nuova realtà.
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Quello che, secondo noi, è il principale punto di forza di questo modello, è che si concentra sulla transizione, non sul cambiamento. La differenza tra questi è sottile ma importante.
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Scrive infatti Bridges “Il cambiamento è qualcosa che accade alle persone, anche involontariamente. La transizione, invece, è interna: è ciò che accade nella mente delle persone mentre attraversano il cambiamento. Il cambiamento può avvenire molto rapidamente, mentre la transizione, di solito, avviene più lentamente”. (W. Bridges, S. Bridges, Managing Transitions: Making the Most of Change)
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Filosofia in giardino: tempo di vita, tempo di lavoro
Abbiamo dedicato la serata del 28 settembre al tema del Lavoro dignitoso, esplorato in particolare nella sua relazione con il tempo della nostra vita.
Un'edizione speciale della nostra Filosofia in giardino e uno dei due incontri organizzati a Bottega Filosofica nell'ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile dell'Asvis 2020. Un esercizio filosofico nel corso del quale:
- ci siamo chiesti se viviamo una separazione tra il nostro tempo di vita e il tempo del lavoro o se questi sono momenti di un tempo continuo profondamente connessi tra loro
- abbiamo individuato e condiviso alcuni punti sui quali tutti cerchiamo di costruire un equilibrio efficace, tra cui l'importanza della relazione e il lavorare in armonia con il proprio modo di essere, come fattore abilitante
- abbiamo osservato come nel dare dignità al lavoro (Goal 8 dell’Agenda 2030 dell’ONU) l’interesse del singolo e della collettività coincidano.
Ne abbiamo anche una registrazione grafica, che sintetizza molto bene i nodi emersi nella serata, la puoi trovare in questo articolo.
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Il potere della lucidità
Dal titolo '21 lezioni per il XXI secolo', il libro di Yuval Noah Harari offre un'analisi molto preziosa per comprendere come nuotare nelle acque torbide dell'informazione contemporanea e affrontare alcune delle questioni più urgenti dell'agenda globale contemporanea, per mantenere la lucidità: il vero potere di questi tempi.
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Percorsi di apprendimento, coaching e consulenze per persone, organizzazioni e imprese che vogliono essere più brave, più belle, più buone e più ricche.
Filosofia per il business, dal 2012.
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