In vista della prossima importante votazione, vi presentiamo di seguito alcuni interessanti articoli e testimonianze dal Sud.
SÌ all'iniziativa per multinazionali responsabili
di Marina Carobbio e Francesco Ceppi - co presidenti di AMCA
Il prossimo 29 novembre, saremo chiamati a decidere se le multinazionali con sede in Svizzera, che inquinano e non rispettano i diritti umani laddove operano, debbano essere tenute legalmente responsabili di queste violazioni. Sembra un’evidenza: nessun’impresa si permetterebbe di compiere delle azioni simili nel nostro Paese.
Purtroppo però, esistono delle multinazionali svizzere che sfruttano l’assenza di un sistema giudiziario funzionante in alcuni paesi, in particolare del Sud, per commettere ingiustizie rimanendo impunite.(Leggi tutto l'articolo)
Agrochimici tossici avvelenano i reni e la vita di migliaia di poveri Testimonianze dal Sud
di Beat Schmid coordinatore locale di AMCA
(...) Pochi giorni fa sono state raccolte le testimonianze di Oscar Rivas Palacios, 35 anni, e Manuel Andrés Roque, 51 anni, che hanno chiesto di far conoscere la loro storia e il loro sostegno all'iniziativa popolare in Svizzera. Storie di vita come quelle di Manuel e Oscar sono ciò che motiva AMCA a sostenere questa iniziativa, perché il diritto alla salute che AMCA promuove da 35 anni, richiede aziende responsabili nei confronti delle persone e dell'ambiente. (Leggi tutto l'articolo e guarda il video con la testimonianza di Oscar Rivas)
Un atto di giustizia ed equità da celebrare e sostenere
di Dr. Eduardo Espinoza, ex Viceministro delle Politiche di Salute El Salvador
(...) Oggi l'umanità vede una luce in questo oscurantismo criminale con l'iniziativa in votazione in Svizzera che vuole obbligare le sue aziende con attività all'estero ad avere gli stessi standard normativi per i loro agro-prodotti, il rifiuto del lavoro minorile e il rispetto della libertà di associazione come in Svizzera. È un esempio per il mondo e non possiamo che celebrarlo e ringraziare i suoi promotori. È un passo importante verso la giustizia e l'equità. (Leggi tutto l'articolo)
Un confinamento dorato
Il ruolo della Svizzera nel settore delle materie prime nelle Ande peruviane
di Geremia Cometti, Direttore Istituto di Etnologia, Università di Strasburgo
(...) Le mie ricerche antropologiche nelle Ande peruviane mostrano che le manifestazioni delle comunità andine contro questi progetti industriali e artigianali di estrazione di materie prime non sono semplicemente l’espressione del rifiuto di uno sfruttamento delle loro risorse naturali, bensì una reazione contro lo sfruttamento di un’entità non umana, sia essa una montagna, un lago o un fiume, tutte considerate come membri integranti di una società che è composta da esseri umani e non umani. In altre parole, per queste società non è solo un conflitto di natura economica o politica ma è molto di più perché hanno una maniera di concepire la natura e di relazionarsi con essa completamente diversa dalla nostra che è marcatamente antropocentrica. Per questo motivo, l’iniziativa per le multinazionali responsabili è dunque indispensabile per indicare la via per un nuovo modello di sostenibilità nel rispetto dei diritti umani e ambientali. (Leggi tutto l'articolo)
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