Pubblicità
6 dicembre 2020

Americana

La newsletter sugli Stati Uniti a cura di Alessio Marchionna, della redazione di Internazionale.

Occupazione solitaria Ogni notte a Los Angeles ci sono 66mila persone che dormono in macchina, in rifugi per senzatetto o per strada. Molte altre vivono in una casa, di cui però non ne sono proprietari né affittuari: sono pagate per proteggere gli immobili, cioè per accertarsi che non ci entrino ladri o vandali, o che siano occupati. Tra queste persone c’è Augustus Evans, il protagonista di un articolo uscito sul New Yorker che svela i paradossi e le storture del mercato immobiliare di Los Angeles, e delle città statunitensi in generale. 

La sua storia è uno dei tanti rivoli della crisi dei mutui subprime cominciata nel 2007: migliaia di case pignorate furono vendute all’asta; visto che potevano essere comprate solo in contanti, la maggior parte finì nelle mani di fondi d’investimento e grandi gruppi immobiliari. Molte case restano vuote per anni. Per evitare che vengano occupate e finiscano per svalutarsi, i proprietari si rivolgono ad aziende di vigilanza, che a loro volta assumono persone senza fissa dimora per stabilirsi nell’immobile e tenerlo sotto controllo. Evans ha cominciato a fare questo lavoro sette anni fa, e da allora ha protetto più di venti case in tredici quartieri. Quasi tutte si trovavano in zone storicamente abitate da ispanici e afroamericani, cioè quelle più colpite dalla crisi economica. Ora i proprietari vogliono riqualificarle attirando persone più facoltose. 

L’articolo è bellissimo, anche per via della storia di Evans: nel 1983 lui e altri tre uomini entrarono in una banca di Los Angeles con indosso le maschere di Lyndon Johnson, Richard Nixon, Gerald Ford e Ronald Reagan e rubarono 228mila dollari (una vicenda che ha ispirato la scena della rapina nel film Point break). Tre mesi dopo Evans fu arrestato prima di imbarcarsi per le Bahamas. Si fece sette anni di carcere, uscì sperando di diventare un grande poeta, finì a vivere per strada e poi qualcuno gli disse che poteva guadagnarsi da vivere sorvegliando case. Oggi ha 68 anni. Il datore di lavoro gli fornisce solo un piccolo frigorifero, un materasso gonfiabile e un microonde. Non può parlare con nessuno e può uscire solo per andare al supermercato e a fare il bucato.

Chris Sununu, il governatore del New Hampshire, presta giuramento davanti ai parlamentari dello stato. L'evento si è svolto nel campus dell’università di Durham. A metà novembre molti parlamentari repubblicani si sono ammalati di covid-19 dopo aver partecipato a una riunione. (Elise Amendola, Ap/LaPresse)

Infermieri volanti Laura Liffiton è un'infermiera particolare. Non lavora stabilmente in un ospedale ma si sposta da una città all’altra seguendo le emergenze sanitarie. Ad aprile, durante la prima ondata di covid-19, ha lavorato in una struttura di New York; in estate, quando è cominciata la seconda ondata, si è spostata in Arizona, a 3.500 chilometri di distanza, dove ha visto morire quattro pazienti nel suo primo giorno di lavoro; a ottobre, durante la terza ondata, ha percorso altri 2.700 chilometri per andare a prestare servizio in un ospedale di Green Bay, in Wisconsin. Il suo non è un caso isolato: negli Stati Uniti ci sono 25mila travel nurses, infermieri con la valigia sempre pronta che da anni sopperiscono alla carenza di personale medico. Oggi il loro lavoro è fondamentale: al momento ci sono più di 100mila malati di covid-19 ricoverati negli ospedali, e migliaia di strutture sono senza infermieri. 

Qui un racconto fotografico della pandemia del Washington Post. Il New York Times spiega quanto dovrà aspettare ogni statunitense prima di essere vaccinato.

Pubblicità

Trappola fiscale Tempo fa ho raccontato quello che i presidenti uscenti possono fare per rafforzare la loro eredità e mettere in difficoltà il loro successore prima di cedergli il potere. Donald Trump si sta dando molto da fare; ma tra tutti i suoi provvedimenti, quello che forse creerà più problemi a Joe Biden nei prossimi anni non risale alle ultime settimane ma all’inizio della sua amministrazione. Riguarda la riforma fiscale, entrata in vigore a inizio 2018. La legge inizialmente ha abbassato le tasse per la maggior parte degli statunitensi, ma stabilisce anche che le tasse saliranno in modo automatico e progressivo ogni due anni a partire dal 2021.

Come ha spiegato l’economista Joseph Stiglitz sul New York Times, entro il 2027 tutti i contribuenti con redditi fino a 75mila dollari all’anno – il 65 per cento del totale – pagheranno più tasse rispetto al 2019. “Quando succederà, poche delle persone colpite si ricorderanno che la responsabilità è dell’amministrazione precedente”. A meno che non riescano a conquistare la maggioranza al senato (a gennaio ci saranno due ballottaggi decisivi in Georgia), Biden e i democratici non potranno impedire che questi aumenti entrino in vigore. Un problema per l’economia nazionale – perché a essere colpite saranno soprattutto le persone già in difficoltà per la crisi – e per il futuro politico della nuova amministrazione: secondo un sondaggio, già oggi la maggior parte degli elettori repubblicani è convinta che la loro situazione economica peggiorerà nei prossimi anni.

Homestead, 1892

Allan Pinkerton (a sinistra) con il presidente Abraham Lincoln nel 1862, durante la guerra civile. A destra il generale John A. McClernand. (Ivy Close Images/Alamy)

Qualche giorno fa un articolo di Vice ha rivelato che da anni Amazon paga un’agenzia investigativa per spiare le attività sindacali dei lavoratori. È una notizia che fa tornare in mente eventi traumatici che hanno segnato la storia del movimento operaio negli Stati Uniti. L’agenzia assoldata da Amazon si chiama Pinkerton national detective agency. Fu fondata a Chicago nel 1850 da Allan Pinkerton, un immigrato scozzese, e alla fine dell’ottocento arrivò ad avere duemila detective e 30mila collaboratori, un personale superiore a quello dell’esercito degli Stati Uniti. Durante la guerra civile (1861-1865), quando raccoglieva informazioni d’intelligence per conto del presidente Abraham Lincoln, Pinkerton diventò un eroe per una parte del paese. Ma in altri contesti la sua agenzia era il braccio armato delle aziende che volevano stroncare i movimenti sindacali.

Nell’estate del 1892 i dirigenti dell’acciaieria Homestead steel works, in Pennsylvania, ingaggiarono trecento detective della Pinkerton per gestire uno sciopero dei lavoratori, che chiedevano salari e condizioni migliori. Il 6 luglio ci fu una guerriglia in cui morirono sette lavoratori e tre dipendenti della Pinkerton. Quattro giorni dopo arrivarono 8.500 agenti della guardia nazionale per riprendere il controllo della situazione. Ne uscirono sconfitti i lavoratori dell’acciaieria – i turni diventarono ancora più massacranti e i salari non aumentarono – e l’intero movimento operaio, con i sindacati che persero decine di migliaia di iscritti in pochi anni. Oggi la Pinkerton resta una delle più importanti agenzie d’investigazione del mondo. Ha ancora lo stesso logo (un occhio aperto) e lo stesso slogan (“Non dormiamo mai”). Di recente è stata assoldata anche da Facebook e da Google.

In breve

  • Dopo aver perso le elezioni Donald Trump ha raccolto 207 milioni di dollari di donazioni. Come userà quei soldi?
  • La California sta ancora bruciando. Qui le immagini.
  • La ragazza dell’anno: la rivista Time ha scelto di dedicare la sua copertina a Gitanjali Rao, una scienziata di 15 anni.

Consigli

Questa settimana i consigli sono tutti dedicati al sud degli Stati Uniti, una regione piena di contraddizioni che ha sempre prodotto alcune delle cose migliori della cultura statunitense, e continua a farlo oggi.

Da leggere Alcune delle più belle riviste del paese sono fatte nel sud. Il trimestrale Oxford American ha sede in Arkansas, pubblica lunghi reportage, poesie di autori del passato e contemporanei, saggi e racconti brevi. The Bitter Southerner, invece, è una rivista online (completamente gratuita) fondata ad Atlanta nel 2013. Esplora ogni aspetto politico, sociale e culturale, con grande attenzione alle immagini. The Southern Review, pubblicata per la prima volta nel 1828 in Louisiana, è una delle riviste più antiche del paese.
Da vedere Non si può capire la cultura del sud senza conoscere il rapporto delle persone con il cibo. Il barbecue, prima di tutto: su Netflix ci sono molti brevi documentari che ne parlano, tra cui uno su Tootsie Tomanetz, leggendaria grigliatrice texana, e un altro su Rodney Scott, chef specializzato nella cottura di maiali interi. The Bitter Southerner ha un canale YouTube con ottimi documentari brevi.
Da ascoltare Oxford American dedica l’ultimo numero dell’anno alla musica. In allegato c’è sempre un cd che attinge alla produzione infinita degli artisti del sud, soprattutto afroamericani. In copertina sul prossimo numero c’è Sister Rosetta Tharpe; il numero si può comprare qui. Anche sui podcast c’è l’imbarazzo della scelta: uno dei migliori è S Town, un’inchiesta su un presunto omicidio a Woodstock, in Alabama. Qui ce ne sono tanti altri. 

Questa settimana su Internazionale

Sul settimanale Un editoriale del País sulle questioni che Joe Biden dovrà affrontare in Medio Oriente. Nelle pagine di economia il Wall Street Journal spiega perché il mondo del lavoro è più duro per gli afroamericani. In quelle di cultura c’è una recensione di Mank, il nuovo film di David Fincher, dal 4 dicembre su Netflix.

Sul sito Come si riconosce un bravo maestro: un’inchiesta dall’archivio di Internazionale.

Compra questo numero o abbonati
per ricevere Internazionale
ogni settimana a casa tua.

 



Per suggerimenti e segnalazioni scrivi a americana@internazionale.it

Qui ci sono le altre newsletter di Internazionale.
Sostieni Internazionale. Aiutaci a tenere questa newsletter e il sito di Internazionale liberi e accessibili a tutti, garantendo un’informazione di qualità.
Visita lo shop di Internazionale.