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Durante la scorsa settimana in molti si sono chiesti perché l'Austria volesse aprire a tutti i costi le piste da sci. 

I fattori economici giocano sicuramente un ruolo importante. Chi vive a Vienna se ne accorge forse di meno, ma ci sono intere regioni in Austria (Tirolo, Voralberg e Salisburgo) che basano gran parte della loro economia sulle montagne. 

Ma non è solo una questione di soldi: per gli austriaci lo sci è uno sport nazionale, che si impara da bambini (fino al 1996 tutti erano obbligati a seguire un corso di sci a scuola) e di cui tutti conoscono le imprese dei campioni.
 
E' praticamente l'unico sport dove l'Austria primeggia a livello mondiale. Un nome su tutti: Marcel Hirscher, che ha vinto per 8 volte consecutive, dal 2011 al 2019, la coppa del mondo di sci, un record che rimarrà a lungo. 

Bloccare lo sci è quindi un po' come chiudere gli stadi in Italia per chi ama il calcio. Certo si può guardare in televisione, ma non è la stessa cosa. 

Alla fine il cancellieri Sebastian Kurz ha comunque dovuto cedere alle pressioni dell'Europa. Gli impianti sciistici saranno aperti dal 24 dicembre, ma non gli alberghi né la ristorazione, precludendo quindi il turismo di massa.  
"Schifoan" di Wolfgang Ambros, la canzone sullo sciare che in Austria tutti conoscono
Nel frattempo come vi avevo già scritto nella scorsa newsletter, sono iniziati i test di massa a Vienna. Al momento la partecipazione è decisamente bassa, circa 75.000 persone nei primi tre giorni (su 1.9 milioni di abitanti). I test proseguiranno fino al 13 dicembre, ma l'obiettivo di almeno un terzo della popolazione sembra al momento lontano. 

Vi ricordo inoltre che da oggi sono in vigore le nuove norme "alleggerite" del lockdown in tutta l'Austria, le trovate riassunte sulla pagina dedicata Coronavirus Austria sul blog.

Per quanto riguarda l'evolversi della situazione in Austria, il numero di nuovi casi giornalieri sta continuando a diminuire, come anche il numero totale di casi attivi, anche se ancora molto più lentamente rispetto alle aspettative. La situazione negli ospedali e nelle terapie intensive è ancora critica, con numeri che stentano a scendere. E rimane tristemente alto il numero giornaliero di decessi. 

Nel dettaglio: 
  • i casi attivi in tutta l'Austria sono attualmente 46.825 (12.270 in meno rispetto a sette giorni fa)
  • i ricoverati in ospedale 3.802 (-449), di cui 632 (-59) in terapia intensiva. I deceduti sono 3.840 (+735).
  • la regione con più casi attivi rimane la Stiria (11.638), seguita da Vienna (8.284), Bassa Austria (7.369), Salisburgo (4.036), Tirolo (3.689), Alta Austria (3.460), Carinzia (2.651), Voralberg (2.174) e Burgenland (1.238).
Soldi ben investiti
Passiamo ad una notizia positiva: migliaia di persone hanno partecipato ad una raccolta fondi per aiutare un contadino a salvare la sua azienda agricola. Grazie all'aiuto di Florian Klenk, noto giornalista viennese, sono stati raccolti in pochi giorni oltre 400.000 euro. Una bella storia da cui imparare molto, in particolare sulla situazione dei contadini in Austria e delle difficoltà che ha chi vuole gestire la campagna e l'allevamento come un tempo, legato alla natura. 

…e soldi buttati via
Per la serie soldi buttati vi segnalo invece Kaufhaus Österreich, un portale che la camera di commercio austriaca ha presentato come "l'alternativa austriaca ad Amazon". 
Tutti si aspettavano un grande un negozio online, con specialità da tutta l'Austria, ma ci si è trovati invece con una semplice raccolta di negozi, indirizzi e link ad altri siti web (e con molti problemi). Un mezzo disastro, soprattutto di immagine, al modico prezzo di 600.000 Euro (soldi pubblici). 

Un giubileo interessante
Il settimanale Die Furche (il solco), ha compiuto settantacinque anni. E' una rivista forse poco conosciuta ma che meriterebbe più attenzione. Sebbene di stampo cattolico e molto legata quindi all'analisi di temi religiosi, offre anche un ampio spettro di articoli di approfondimenti sull'attualità, la politica e la cultura in Austria. Se volete si può fare un abbonamento gratuito per 4 settimane. 

Un processo che si conclude
Il processo per lo scandalo Buwog è arrivato a conclusione: dopo tre anni e 168 udienze ci sono state varie condanne, tra cui quella dell'ex ministro delle finanze Karl-Heinz Grasser. Qui un ottimo riassunto di tutta la vicenda.

Una curiosità natalizia
Per concludere vi segnalo un nuovo articolo sul blog in cui vi parlo di un luogo unico in Austria: il "Christkindl Postamt", l'ufficio postale di Gesù Bambino.. Da non perdere per i più piccoli, per chi lo è ancora rimasto e naturalmente per gli appassionati di filatelia. 
A lunedì prossimo! 

Paolo

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