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Chiara Gribaudo newsletter novembre 2020
Care e cari, 
torno a scrivervi dopo qualche tempo per raccontarvi il lavoro di questi difficili mesi, nei quali il virus è tornato a stringere la sua morsa sulla nostra vita quotidiana.
Due fronti mi preoccupano più di tutti: quello del lavoro e quello della scuola. Il governo infatti è stato costretto a richiudere molte attività economiche e a far tornare tante classi in didattica a distanza per rallentare la crescita dei contagi, e se da una parte proprio in questi giorni iniziamo a vedere i risultati di questi sacrifici, dall'altra non possiamo non affrontare le ferite che la pandemia sta aprendo o allargando nella nostra società. Con i decreti ristori e la cassa integrazione abbiamo cercato di far arrivare il prima possibile delle risorse a chi ha dovuto tirare di nuovo giù la saracinesca. Le cose stanno funzionando meglio che nella prima ondata, ma è inutile negare che i danni ci sono e ci saranno, nel medio termine, per tutti, soprattutto vista l'impossibilità di far ripartire lavoro e consumi al 100% durante le feste natalizie, per evitare di ripetere gli eccessi dell'estate. E poi ci sono i danni sul lungo termine: quelli che rischiano di pagare i più giovani e giovanissimi, ragazzi delle medie e delle superiori costretti a casa nelle zone rosse (e qualche volta, ingiustamente, anche nelle zone arancioni come il Piemonte) [leggi].
Stanno uscendo varie ricerche, fra cui quella della Fondazione Agnelli, sui danni del prolungamento della DAD: mentre la scuola cerca di portare tutti ad avere pari opportunità, a casa propria ciascuno è legato alla propria estrazione sociale, alle possibilità di apprendimento (anche economiche) offerte dalla propria famiglia. E per quanto gli insegnanti stiano facendo sforzi immensi perché questo non sia un vero e proprio anno perso per centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze, l'istruzione attraverso uno schermo non sarà mai la stessa di quella trasmessa guardandosi negli occhi. 

Per questi motivi credo che ogni nostro sforzo, nella legge di bilancio e soprattutto nel piano Next Generation UE, debba guardare a chi da questa crisi uscirà più debole. Ai lavoratori, operai ma anche artigiani e commercianti, e moltissime donne, tutti espulsi dal mercato del lavoro, che hanno bisogno di una mano e di condizioni giuste e paritarie per risollevarsi e ripartire. E ai ragazzi e ragazze, agli studenti su cui dobbiamo investire il più possibile, perché senza di loro non c'è alcun futuro, per nessuno. Il conto ce lo ha presentato il Covid: per anni abbiamo fatto fuggire all'estero i nostri laureati in medicina, perché i tagli alla sanità impedivano il ricambio generazionale fra i medici di famiglia e negli ospedali. Anzi, con quota100 ne abbiamo mandati in pensione di più e prima, senza riassumere nei posti vuoti. Errori e orrori come questo li abbiamo commessi in tutti i campi, nell'industria come nello Stato. È tempo di invertire la rotta.
Chiara
LEGGE DI BILANCIO: AL LAVORO PER GIOVANI E DONNE
È iniziato alla Camera il lavoro sulla Legge di Bilancio 2021. Il testo presentato dal governo punta molto sugli sgravi contributivi per giovani e donne e sulla transizione ecologica dell'economia, oltre a prolungare e incrementare le risposte alla crisi causata dal Covid-19. Personalmente, insieme a tante deputate e deputati non solo del PD, ho presentato vari emendamenti per rafforzare le misure in direzione delle pari opportunità. [leggi]

UN TESTO UNIFICATO PER LA PARITÀ SALARIALE
parità sociale

Lunedì 2 novembre, nell’#EqualPayDay, il giorno simbolico che in tutta Europa rappresenta il gender pay gap, la commissione Lavoro della Camera ha adottato all’unanimità la proposta di testo unificato per la #paritàsalariale che ho avuto l’onore di proporre come relatrice. Un testo ancora più importante a fronte delle mille difficoltà che le donne stanno affrontando durante la pandemia, perdendo per prime il lavoro a causa dei loro contratti a tempo determinato, e dovendo sommare smartworking e lavoro di cura. [leggi]
Ne ho parlato anche in questa iniziativa con Alessandra Moretti e Pina Picerno. [video]

APPROVATO ALLA CAMERA IL DDL ZAN
ddl zan

Nel mese di novembre abbiamo finalmente approvato alla Camera il DDL ZAN, la proposta di legge contro i crimini d'odio, contro l'intolleranza e la discriminazione di genere e di orientamento sessuale. Ora la palla passa al Senato e mi auguro che il testo venga definitivamente approvato il prima possibile, perché lo Stato possa contrastare il clima di odio di genere che serpeggia nel Paese, fatto di pestaggi, vittime e manifestazioni di intolleranza. Diamo pieno valore all'articolo 3 della Costituzione, uguaglianza di fatto nella difesa di tutti e di tutte.

UNA PROPOSTA DI LEGGE PER I LAVORATORI DELLO SPETTACOLO
lavoratori spettacolo

Dobbiamo dare nuove tutele alle lavoratrici e ai lavoratori dello spettacolo. 
L’emergenza sanitaria ha fatto letteralmente implodere la fragilità e la precarietà intrinseca di questo settore. Teatri e cinema chiusi, palchi vuoti e piazze silenziose, sono una dolorosa mancanza per tutti noi ma una vera e propria tragedia per migliaia di lavoratrici e lavoratori, che non hanno mai avuto un vero e proprio welfare. Per questo ho presentato una proposta di legge insieme alla collega M5S Alessandra Carbonaro, una proposta costruita insieme alla SLC CGIL e attori come Lino Guanciale e Fabio Mangolini.
Ne ho scritto su Immagina: "Un welfare dello spettacolo, perché il sipario si rialzerà" [leggi]

STOP VIOLENZA SULLE DONNE: FIRMA LA PETIZIONE
petizione

Anche quest’anno il 25 novembre è stata un’occasione di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, che in Italia nel 2020 ha già fatto 81 vittime: una donna uccisa ogni 3 giorni, con i dati sulle segnalazioni ai centri anti-violenza che sono raddoppiati a causa della convivenza forzata imposta dal lockdown. Come se non bastasse, abbiamo dovuto sopportare, proprio in questi giorni, le tremende parole scritte da Vittorio Feltri a difesa di uno stupratore [leggi].
Anche per questo ti chiedo di firmare la petizione su change.org per fermare la violenza che passa dalle parole perché la rivoluzione contro la misoginia inizia dalla comunicazione, e giornali come Libero non possono essere finanziati dallo Stato se perseguono una politica di odio. 
ALLUVIONE, OGNUNO DEVE FARE LA SUA PARTE
alluvione
Da quei giorni di ottobre in cui le nostre vallate sono state colpite così tremendamente dalla forza dell’acqua, l’impegno per ripristinare i collegamenti e portare investimenti sul territorio è stato continuo. Ho svolto sopralluoghi in tutta la Granda, anche con il Sottosegretario all’ambiente Morassut e il capo della protezione civile Borrelli. Dopo che il governo ha stanziato i primi 15 milioni per lo stato di emergenza, insieme al collega Pd Enrico Borghi abbiamo presentato una proposta di Legge speciale per il Piemonte [leggi], e siamo al lavoro per ottenere fondi e aiuti sulla legge di bilancio. Chi invece è in ritardo è la regione Piemonte, che ha perso tempo ritrattando l'area oggetto della dichiarazione di emergenza e ha tergiversato nell’inviare le stime dei danni a Roma. [leggi da LoSpiffero.com]
Il Presidente Cirio è stato nominato commissario per questo e vogliamo fare gioco di squadra. Ma il tempo scorre e adesso è il momento delle risposte. Non basta mettersi la giacca della protezione civile, bisogna seguire i problemi fino fondo. 

LA REGIONE PRENDE IN GIRO GLI STUDENTI
Da domenica il Piemonte è tornato in zona arancione. Tutti i negozi sono stati riaperti grazie ai sacrifici di questi mesi e le persone sono tornate a camminare nei centri delle nostre città. Anche i bambini e le bambini delle medie sarebbero potuti tornare in classe, ma il Presidente Cirio, dopo che era andato a farsi fotografare con la studentessa Anita di Torino in protesta contro la #DAD, ha deciso di tenere ancora a casa le seconde e terze medie.
Credo che questa sia una scelta grave che sacrifica colpevolmente migliaia di bambine e bambini, un sacrificio che si allarga alle loro famiglie. Molti studi stanno evidenziando come la chiusura delle scuole metterà a rischio il futuro di intere generazioni. Perché allora ricercare a tutti i costi una riapertura e lasciare indietro gli studenti? L'istruzione non vale meno dello shopping delle feste natalizie. L’emergenza in Piemonte continua ad essere gestita soprattutto con la propaganda, che continua millantando misure eccezionali per il trasporto pubblico verso la riapertura delle scuole. Perché queste misure non sono state prese prima
Mi auguro che la Regione rifletta e riapra pienamente le scuole medie come consentito dal governo in zona arancione. Tutte le cautele contro questi virus sono necessarie, ma non ha davvero senso avere centri commerciali pieni e banchi vuoti. E non si possono prendere in giro così ragazze e ragazzi preoccupati per il loro futuro, scendendo in piazza con loro per poi negargli di tornare a scuola. Altrimenti quella solidarietà era solo una bugia buona per le telecamere.

ASTI CUNEO, RIPARTONO I LAVORI. TENDA, CHIESTO IL COMMISSARIAMENTO 
La Ministra Paola De Micheli ha firmato l’ultimo decreto interministeriale sull'#AstiCuneo, che consentirà di riaprire il cantiere. Finalmente ripartiranno i lavori per completare l’Autostrada A33 che attendiamo da troppo tempo. La Ministra inoltre ci ha informato che l’iter per il commissariamento del tunnel di #Tenda si concluderà a breve e che si sta coinvolgendo la parte francese per individuare le soluzioni migliori e urgenti a riattivare questo collegamento. Rimango convinta che la sua importanza strategica come valico internazionale debba portare a una soluzione definitiva e soprattutto sicura. Per discutere di questi e di altri interventi infrastrutturali, mi auguro che si possa attivare presto un percorso di incontri in prefettura, a partire da quello richiesto già dalla Ministra per l’inizio dei lavori dell’Asti-Cuneo, un tavolo attraverso cui seguire l’andamento di tutte le opere strategiche per il territorio. Se le istituzioni locali e quelle nazionali si coordinano, è davvero possibile andare avanti con le infrastrutture indispensabili per risollevare la provincia Granda. 

MIROGLIO, PRESENTATA INTERROGAZIONE IN PARLAMENTO 
Dopo la Stamperia di Govone, il gruppo Miroglio di Alba chiude anche l’unita Tessuti. In pochi mesi più di 200 posti di lavoro in meno, un grave disimpegno da parte dell’azienda verso il territorio. Ho chiesto l’attenzione del governo e mi auguro ci sia anche quella della Regione, per chiarire le prospettive della Miroglio nella Granda e la possibilità di investire e mantenere i livelli occupazionali. 

BANDA ULTRALARGA, INTERROGAZIONE SUI RITARDI ALLA MINISTRA PISANO 
I ritardi nell’attuazione del Piano della banda ultralarga stanno causando un danno importante ai cittadini della nostra provincia, che in questi mesi di smartworking e di didattica a distanza si trovano senza un’infrastruttura digitale adeguata. Per questo ho presentato un’interrogazione alla Ministra dell’innovazione Paola Pisano, alla Ministra delle infrastrutture De Micheli e al Ministro dello sviluppo economico Patuanelli, per chiedere un’accelerazione dei cantieri contro questo ingiusto digital divide. Nel rapporto Invitalia del 31 ottobre 2020 sullo stato di avanzamento del Progetto BUL, si afferma che sui 1497 progetti previsti nei 1115 comuni piemontesi coinvolti, al momento risultano consegnati soltanto 560 progetti esecutivi in 404 comuni; di questi, soltanto 147 risultano eseguiti e completati e un numero ancora inferiore è stato collaudato e la rete resa disponibile al mercato. Un ritardo troppo forte che va assolutamente colmato, come chiesto recentemente anche da UNCEM. La montagna e le aree interne avranno un’occasione di rilancio e di crescita straordinaria attraverso una connettività più seria, ma non possiamo aspettarla ancora tre anni.
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