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13 dicembre 2020

Americana

La newsletter sugli Stati Uniti a cura di Alessio Marchionna, della redazione di Internazionale.

Due minuti di genialità Mai come nel 2020 abbiamo guardato video buffi online. L’abbiamo fatto per il bisogno di evasione o semplicemente perché facevano ridere, ma anche per cercare di cogliere il senso di tutta una serie di eventi che hanno stravolto le nostre vite. Mentre la tv riproponeva vecchi schemi e format poco adatti a capire la trasformazione de mondo, negli Stati Uniti i contributi migliori sono arrivati da giovani e sconosciuti comici che hanno usato i social network per raccontare la banalità e allo stesso tempo la drammaticità dei tempi che viviamo. Una nuova schiera di autori che potrebbe aver cambiato il modo di fare satira, e che ha conquistato anche le persone più insospettabili. Compreso A. O. Scott, il principale critico cinematografico del New York Times, che nel numero di fine anno sulle migliori performance del 2020 ha parlato di quattro di questi autori.

C’è Blaire Erskine, attrice e comica della Georgia, che ha creato il personaggio di Maga teen, un’adolescente ostaggio di una famiglia trumpiana del sud, un concentrato dell’isteria che attraversa la parte più conservatrice del paese, soprattutto quando si parla di pandemia e vaccini. Kylie Brakeman, attrice californiana, interpreta la versione più metropolitana di quella isteria. “Quello che rende straordinari i loro personaggi è l’empatia”, scrive Scott. “Queste donne sono pazze e sono un pericolo per la democrazia. Ma potrebbero anche essere i nostri colleghi, i nostri parenti o amici. Potrebbero anche essere noi stessi”. Poi c’è Sarah Cooper, di cui abbiamo parlato qualche settimana fa, che è diventata popolare doppiando le conferenze stampa di Trump: una parodia dove il linguaggio involuto del presidente contrasta con l’aspetto di Cooper, una donna nera di 42 anni, e con la sua gestualità, creando un effetto spiazzante e molto divertente. E Jeff Wright, scrittore e comico afroamericano di 26 anni, che nei suoi video interpreta vari personaggi contemporaneamente, esplorando il rapporto dei millennial con la tecnologia, la politica e la società in generale. Scott lo definisce l’Orson Welles dei video brevi su internet.

Un murale dedicato a Vanessa Guillén a Austin, in Texas, luglio 2020. (Sergio Flores, Getty Images)

Sveglia militare È servito del tempo, ma alla fine il movimento #MeToo ha scosso anche l’esercito degli Stati Uniti. C’è voluta la morte di Vanessa Guillén, soldata di vent’anni scomparsa ad aprile dalla base di Fort Hood, in Texas, e i cui resti sono stati ritrovati poco lontano a giugno. Tempo prima Guillén si era lamentata con la madre degli abusi subiti dai soldati e dai superiori. La sua vicenda ha anche rivelato il razzismo nei confronti degli ispanici (la famiglia di Guillén è di origine messicana) in un momento in cui nel paese si erano aperte le ferite per gli omicidi di George Floyd e Breonna Taylor; e ha fatto luce sugli orrori di Fort Hood, una delle più importanti basi dell’esercito. Dal 2016 nella base sono morte 159 persone, più che in combattimento. Ci sono stati 71 suicidi, compreso quello di Aaron David Robinson, accusato dell’omicidio di Guillén. L’8 dicembre sono stati rimossi quattordici ufficiali della base, tra cui quelli che comandavano l’unità della donna uccisa. Inoltre un rapporto ha descritto il modo in cui i vertici dell’esercito hanno coperto gli abusi e l’omicidio. Al congresso è stata presentata una legge che, se approvata, darebbe ad organi indipendenti il compito di indagare sugli abusi sessuali nell’esercito.

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Manichetta antincendio È stata una settimana che ricorderemo, quella in cui il mondo ha cominciato a vedere l’inizio della fine della pandemia di covid-19. Come il Regno Unito, anche gli Stati Uniti cominceranno presto a vaccinare la loro popolazione. Ma hanno un problema ulteriore rispetto al resto del mondo: i contagi sono ancora fuori controllo (il 9 dicembre ci sono stati 218mila nuovi casi e più di tremila morti, record assoluto), e in queste condizioni l’efficacia del vaccino si riduce. Come ha spiegato il New York Times citando uno studio di Health Affairs, bisogna pensare i vaccini come a delle manichette antincendio: quando entrano in funzione e cominciano a pompare acqua, le fiamme si abbassano, ma più l’incendio è esteso e più tempo ci vuole per domarlo, e prima che ci si riesca fa ancora molti danni. 

Gli autori dello studio spiegano con i numeri perché non bisogna considerare il vaccino come la soluzione immediata al problema: “Ai livelli attuali i contagio, un vaccino efficace al 95 per cento (come quelli della Moderna e di Pfizer-Biontech, che presto saranno distribuiti nel paese) non riuscirebbe comunque a evitare altri dieci milioni di casi e 160mila morti nei prossimi sei mesi. Al contrario, con un vaccino efficace al 50 per cento ma con i casi giornalieri intorno ai 35mila, i morti sarebbero 60mila”. In altre parole, nei prossimi sei mesi le mascherine e il distanziamento sociale potrebbero salvare centomila vite.

Tuskegee, 1932-1972

Alcune delle persone reclutate per l’esperimento di Tuskegee. (National Archives and Records Administration)

C’è un’altra preoccupazione sul vaccino: quando sarà disponibile per la maggior parte della popolazione, tra la primavera e l’estate 2021, molti potrebbero decidere di non farlo. È un timore che riguarda soprattutto gli afroamericani. Secondo un sondaggio, meno della metà di loro dice che si farebbe vaccinare. Tanti neri non si fidano delle autorità sanitarie, per via delle disuguaglianze storiche nell’accesso alle cure (evidenti durante la pandemia di covid-19) e perché ricordano ancora alcuni eventi inquietanti. Uno in particolare, ha spiegato il Washington Post: l’esperimento di Tuskegee.

Tra il 1932 e il 1972 il dipartimento della sanità condusse uno studio a Tuskegee, in Alabama, per osservare l’evoluzione della sifilide negli adulti che non avevano mai ricevuto trattamenti per questa malattia. Avevano scelto quella cittadina proprio perché sapevano che nei posti più poveri e rurali l’incidenza della malattia era più alta e le cure più difficili da ottenere. Reclutarono 399 uomini malati di sifilide e altri 201 sani per il gruppo di controllo. Nessuna di queste persone sapeva a cosa si stava sottoponendo né che aveva la sifilide: gli era stato detto che avrebbero ricevuto cure gratuite dal governo. Gli fu anche detto che lo studio sarebbe durato sei mesi, invece andò avanti per quarant’anni. I pazienti furono curati per la sifilide solo nel primo anno, poi i medici si limitarono a osservare il decorso della malattia e a somministrare dei placebo, anche quando nel resto del paese si era affermato l’uso della penicillina contro questo disturbo. L’esperimento si concluse solo quando i giornalisti ne vennero a conoscenza, con il bilancio di 28 persone morte di sifilide e altre cento per complicazioni legate alla malattia. Nel 1974 il congresso adottò una nuova legge per proteggere i partecipanti agli studi clinici.

In breve

  • Negli Stati Uniti la destra e la sinistra sono in disaccordo su tutto tranne che su una cosa: la necessità di mettere un freno a Facebook. L’azienda è stata denunciata per abuso di posizione dominante dall’agenzia governativa per la tutela dei consumatori e da 48 stati. Una vicenda che potrebbe avere conseguenze enormi per tutti.
  • Casey Goodson, un afroamericano di 23 anni di Columbus, in Ohio, è stato ucciso da un vicesceriffo mentre rientrava in casa. Secondo le ricostruzioni, gli agenti stavano inseguendo un sospettato, ma non era Goodson.
  • Hunter Biden, figlio del presidente eletto Joe Biden, ha annunciato di essere sotto indagine per una presunta violazione delle leggi fiscali.

Consigli

Da leggere A proposito dell’esperimento di Tuskegee: nel 2003 la Marvel pubblicò il fumetto Truth: red, white, and black, che prendeva spunto da quella storia. È anche un prequel di Captain America. La storia di Jack Stuef, l’uomo che qualche mese fa ha trovato il tesoro nascosto nel 2009 sulle montagne Rocciose da un ricco collezionista d’arte; qui invece la storia del collezionista, dall’archivio di Internazionale.
Da ascoltare I migliori podcast del 2020 secondo il New Yorker.
Da vedere Il 18 dicembre su Netflix esce Ma Reiney’s black bottom, che racconta la storia di Gertrude “Ma” Rainey, una delle più importanti cantanti blues della storia. È l’ultimo film in cui ha recitato Chadwick Boseman, morto ad agosto di quest’anno. Il New York Times ha messo insieme un lungo racconto fotografico del 2020.
Eventi Il 18 dicembre il sito Pocket ospita su Zoom un dibattito con Ed Yong, uno dei più bravi giornalisti scientifici degli Stati Uniti. Ci si può prenotare qui.

Questa settimana su Internazionale

Sul settimanale Un articolo del Los Angeles Times parla dei programmi creati in città per aiutare i bambini senza fissa dimora con la didattica a distanza. L’economista Joseph Stiglitz sulle sfide di Janet Yellen, la segretaria al tesoro dell’amministrazione di Joe Biden.

Sul sito Come Netflix è diventata un impero: il video di Le Monde, sottotitolato in italiano. Pierre Haski sul tentativo dell’amministrazione Trump di avvicinare Israele e Marocco.

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