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Marzo, conoscerci antifragili

Qualche tempo fa, scrivevamo: 
"dopo essere stati nel profondo, dopo intensi mesi di lavoro, forse dopo dei cambiamenti o semplicemente dopo l'inverno, lentamente riemergiamo".

Era Marzo 2019, Pausa. aveva appena compiuto un anno. Ora ne ha tre e, tra i tanti cambiamenti, siamo sempre convinte di quanto sia urgente ascoltarci, riconnetterci con noi stess* e con chi ci è intorno, fisicamente o no. Specialmente in questo presente, non ti pare?

Guardare dentro e intorno a noi, ri-conoscerci.

Insieme

Lavorare con altre persone, penso ad esempio al group coaching, ci permette di allargare il nostro sguardo su noi stess*, di rifletterci in specchi in cui non avevamo mai guardato e che rimandano un’immagine di noi a volte nuova e sicuramente sempre mutevole.

Mutevole perché mutiamo, necessariamente. E quando iniziamo a farlo per scelta e consapevolmente iniziamo a temere non tanto le sfide, quanto piuttosto i momenti di pace, equilibrio e tregua.

Per chi lavora su di sé e si mette in discussione, per chi ha imparato a sviluppare antifragilità, la tregua è solo apparente, perché il buio prepara la luce e la luce il buio.

Lavorare su di sé prepara chi saremo e lo stesso fa anche il passato: guardare, con nostalgia ma senza rimpianto, a ciò che era e non è più ci prepara al futuro, inevitabilmente.

Mettersi in discussione e, soprattutto, farlo insieme ad altre persone ci aiuta a vibrare in una cassa di risonanza cui sentivamo di appartenere, ma di cui avevamo dimenticato il suono. 

E quale suono ci rimanda questa cassa? Il suono di chi siamo e di chi stiamo diventando. È il suono della speranza e della paura, del sogno e della sfiducia, della stanchezza e dello slancio, della resilienza e dell’antifragilità.

Risorse

Antifragilità: lo abbiamo scritto e detto spesso, lo leggiamo sempre più frequentemente ovunque. Oltre a definire cos'è, ci farebbe bene capire - capire profondamente - che possiamo svilupparla. Che non è una cosa astratta, ma una parte di come siamo, e che ci possiamo lavorare su.

Abbiamo risorse che ci rendono antifragili? A che serve, poi, esserlo?

La prima cosa da sapere è che serve per vivere meglio, ancor più in periodi disorientanti e imprevedibili come questo nostro presente. La seconda è che ha molto a che fare con la sostenibilità. 

Se una cosa per me è sostenibile, non vado in pezzi.

Non è essere capaci, dopo aver subito un urto, un cambiamento, un dolore, di tornare nella condizione iniziale o di ristrutturarci. È essere fatti in modo da avere capacità, forza, risorse per affrontare qualunque cosa accada e saperne trarre, comunque, nuovi vantaggi.

Elementi

Abbiamo dentro ogni elemento, sì, anche l’antifragilità, che non è una brillante trovata di qualche recente autore, ma piuttosto, andando al di là del neologismo, una delle nostre risorse più importanti, a cui abbiamo dato un nome combinando più fattori: il nostro originario e connaturato proiettarci al futuro e la nostra impressionante capacità di adattarci e di forgiare la realtà.

Siamo antifragili, non abbiamo bisogno di cercare questa rara competenza in luoghi ignoti o nelle mani di esperti. Siamo noi stessi i più competenti, i più grandi esperti della nostra antifragilità.

A volte però, abbiamo bisogno di una mano, di un accompagnamento, per ricordarcene. Un modo per farlo è stare con gli altri, aiutare gli altri a scoprire la loro antifragilità e, facendolo, nutrire e dare forza alla nostra.

Cura

L'anno scorso, invece, dicevamo che il futuro era arrivato prima di quanto ci aspettassimo. Ormai, è un anno che siamo in questo futuro ma non è proprio tempo di fare bilanci.

Eppure è ancora il tempo di lavorare su di noi, partendo dall'ascolto profondo di cui parlavamo il mese scorso e allenando le nostre risorse, sviluppando la nostra antifragilità per attraversare al meglio il presente. Un po' quello che intendevamo quando abbiamo immaginato "Il tempo della cura", ricordi? Offrire spazio e strumenti alle persone per ascoltarsi e allenarsi, in tutti i modi che potevamo offrire in quel momento.

A ripensarci, anche la nuova impostazione di Blossom Academy è nata lì, da quello che abbiamo sperimentato, dal gruppo, da quello che sentivamo mancare e ancora, purtroppo, manca.

Pratica

Prendersi cura di noi stessi, in questi tempi in cui ci sentiamo sempre più stanchi e sempre più impotenti, in balia della realtà, passa anche dal prendere consapevolezza che dobbiamo, e possiamo, prenderci dei momenti di riposo, del corpo e della mente. Possiamo farlo attraverso una pratica semplice, il R.E.S.T., che ci chede solo di essere semplicemente quello che siamo.

Postilla

Abbiamo parlato di antifragilità e sostenibilità. Perché la sostenibilità non è soltanto una faccenda di rispetto dell'ambiente ma invece un ragionamento ampio, che vale anche anche per le imprese e le organizzazioni, tra l'altro sempre più considerate come organismi, a loro modo, viventi.

Ci fa piacere ricordarlo in particolare oggi, marzo, mentre "festeggiamo", insieme alle imprese sorelle, il mese delle B Corp, che, attraverso il proprio business, si impegnano a rendere il Mondo un posto migliore.
Al prossimo mese e, se hai bisogno, siamo qui.
Spazi dell’anima
Chi siamo
Spazi dell'anima è l'ambiente di Bottega Filosofica dedicato alle persone. Un luogo di 'resistenza del pensiero' per chi desidera prendersi cura di sé e di migliorarsi, per rendere migliore il Mondo.

È un laboratorio filosofico-sistemico di sviluppo personale e innovazione sociale: utilizziamo i metodi e gli strumenti della filosofia e del pensiero sistemico per aiutare le persone a scoprire e mettere in luce la propria essenza e apprendere e coltivare stili di vita più felici.

Crediamo che ognun* di noi abbia dentro di sé le risorse per affrontare anche le sfide più grandi. Per questo ci piace accompagnarl* mentre sviluppa la sua antifragilità, con il coaching individuale o con uno dei percorsi di gruppo di Blossom Academy.
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