Ambiente svenduto?
“Senza giustizia, non c’è pace!”, è lo slogan che da anni gli afroamericani utilizzano nelle loro proteste contro il razzismo. E’ arrivato il momento di farlo nostro e di includere anche l’ambiente in ciò che crea ma, soprattutto, significa giustizia. Ed è il momento, per tutti, di continuare le battaglie ambientaliste per la giustizia sociale, economica e contro ogni forma di discriminazione.
Siamo consapevoli, in pandemia, di essere davanti al più grande bivio della storia: continuare a “svendere l’ambiente” o preservarlo per il bene di tutti?
La crisi climatica è da contrastare tanto quanto il Coronavirus e, se abbiamo appoggiato la campagna No Profit on Pandemic affinché non ci siano profitti sui vaccini, ci siamo appellati anche al neo Presidente del Consiglio Mario Draghi per fare in modo che la società civile organizzata sia coinvolta nel “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
Ci sono in ballo 220 miliardi di euro, una somma davvero ingente, per la ripartenza: economica, culturale, sociale e - innanzitutto - ambientale.
Insieme ad altre nove associazioni abbiamo firmato l’appello “Ripartenza a porte aperte” perché - tutti NOI - abbiamo “il diritto di sapere, monitorare e partecipare al PNRR”. Segui la campagna a questo link, segui Cittadini Reattivi se vuoi rimanere informato e scarica il comunicato stampa congiunto qui. Aderisci anche tu! Firma online.
La partecipazione è fondamentale. E l’attivismo civico lo è ancora di più: lo stiamo vedendo da Brescia fino, ancora una volta, a Taranto. Pochi giorni fa abbiamo visto come, grazie all’attenzione della Procura di Brescia, la fabbrica Caffaro è finita sotto sequestro. E ne parleremo proprio stasera, dalle 18.30 sulla pagina Facebook di Cittadini Reattivi, insieme al prof. Marino Ruzzenenti, storico dell’ambiente e co-autore con Pier Paolo Poggio del saggio “Primavera ecologica, mon amour” (edizioni Jacabook) e con Stefania Bagueira e Raffaella Giubellini, attiviste del coordinamento Basta Veleni.
Senza dimenticare che sono tra i protagonisti del doc-inchiesta “Io non faccio finta di niente” che settimana prossima - venerdì 26 febbraio -, riproporremo in diretta con un dibattito insieme alle ragazze e ai ragazzi di Fridays For Future Brescia. Nell’attesa, riguarda il trailer a questo link.
E se a Brescia la Procura ha fatto il suo, anche in Puglia la legge si sta muovendo: il Tar di Lecce ha respinto il ricorso di ArcelorMittal contro l’ordinanza contingibile e urgente emanata quasi un anno fa dal Sindaco di Taranto. Dal 13 febbraio, quindi, decorrono i 60 giorni per completare lo spegnimento degli impianti dell’area a caldo. La multinazionale ovviamente ha fatto ricorso al Consiglio di Stato. A questo link, l’approfondimento di Daniela Spera, tra le promotrici del ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che, nel gennaio 2019, condannò l’Italia per aver violato i diritti fondamentali dei cittadini tarantini.
Ma non solo. Infatti, il processo “Ambiente Svenduto” - il più grande processo ambientale d’Italia nato grazie alle denunce e agli esposti di cittadini e associazioni - prosegue nelle aule del Tribunale di Taranto: la Procura ha chiesto 25 e 28 anni di carcere per Nicola e Fabio Riva, 28 per il “faccendiere” Girolamo Archinà e altre pene per i molti indagati. Uno dei reati contestati è, appunto, DISASTRO AMBIENTALE. Puoi seguire le vicende del processo grazie a Radio Radicale, tra i pochi a occuparsene.
Ebbene sì, anche la giustizia ambientale passa dalle aule dei tribunali, diventando per tutti noi attivisti “la giusta benzina” per continuare questa importantissima battaglia.
Continuate a seguirci! E grazie per il vostro sostegno, sempre.
La redazione di Cittadini Reattivi APS
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