[19 marzo 2021 - Spring Vibes #19]
qui le puntate precedenti
Sono l'incubo di chiunque scriva: i refusi, gli errori grammaticali da stanchezza, le formule che inseriamo per abitudine, le d eufoniche... Ognuno di noi ha la sua Caporetto, quell'errore che per quanto si stia attenti ogni tanto scappa. E poi via a mangiarsi le mani.
Seguo su Instagram l'ospite di oggi da un bel po' e c'è una parola in particolare che associo a lei: ed è generosa. Le sue stories sono zeppe di consigli per aspiranti editor, suggerimenti per chi questo lavoro lo vuole fare ma anche indicazioni, quiz e spunti utili a tutti per usare le inclinazioni corrette di apostrofi, virgolette e tutte quelle mille insidie in cui cadiamo sempre quando scriviamo. Un giorno ha suggerito ad aspiranti editor di iniziare correggendo newsletter.
Ho preso nota e poi l'ho invitata a scrivere una Spring Vibe a riguardo. Ed eccola qua: oggi su questi schermi c'è Alessandra Zengo.
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COME CORREGGERE UNA NEWSLETTER (PRIMA DI PREMERE INVIO E PENTIRSENE)
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I refusi sono ovunque. E c’è un problema: sporcano.
I refusi distraggono, distolgono l’attenzione dal flusso dell’argomentazione o della narrazione, minano la credibilità, se reiterati abbastanza a lungo.
È l’incubo che ha vissuto l’anno scorso Susie Dent, l’autrice di Word Perfect.
Etymological Entertainment for Every Day of the Year. Un’etimologa e lessicografa inglese scopre che il suo saggio sulla lingua è stato invaso dai refusi: is this contrappasso per contrasto?
Vogliamo evitare che tutto ciò accada di nuovo, e con la stessa gravità, quindi ecco una checklist da appendere sul muro di fronte alla tastiera.
“Struttura e formattazione”
- Scrivi su Word, Pages, Open Office ecc. (non etc.). In questo modo sarà più semplice formattare il testo come norme comandano.
- So che la tentazione è quasi irresistibile, ma non preparare la newsletter il giorno (o qualche ora) prima dell’invio. La revisione migliore accade lontana dall’ideazione e dalla stesura.
- Rileggi da dispositivi diversi o dallo stesso ma cambiando font, dimensioni e margini così da ingannare il cervello, che ha già memorizzato la disposizione delle parole nello spazio.
- Assicurati che l’interlinea sia uniforme.
- Se non hai voglia di sostituire ogni cosa a mano (#teampigri all’appello!), imposta le correzioni automatiche che preferisci. Microsoft spiega come farlo su Word.
- Ordina il testo in sezioni leggibili, con titoletti e paragrafi. I muri di lettere solo alla Biennale Arte di Venezia.
- Per le citazioni lunghe, e staccate dal resto, c’è l’indentazione.
- Usa con parsimonia corsivi e grassetti. Bandisci, invece, il sottolineato – appannaggio esclusivo dei link.
“Norme e grammatica”
- Elimina i doppi spazi con “Cerca e sostituisci”.
- I trattini non sono intercambiabili: quello breve (-) è destinato alle parole composte, quello medio (–) agli incisi. Ce ne sono altri, ma fermiamoci sull’orlo del precipizio.
- Evita le D eufoniche come se fossero gli agenti di Matrix.
- All’apostrofo non piace essere confuso con l’apice. L’apostrofo è curvo o obliquo (’) e non dritto ('). Lo stesso vale per le virgolette alte: sono curve o oblique (“ ”, ‘ ’) e non dritte (").
- Mi raccomando, non confondere l’apostrofo nemmeno con l’accento: po’ e non pò, piè e non pie’, È e non E’. Anche da, dà e da’ non sono equivalenti. Nel dubbio, googla.
- Gli accenti sono acuti o gravi: Dalí e non Dalì, perché e non perchè. Non badare agli accenti tonici, non servono (in italiano, almeno).
- Scrivi senza genere. Non è obbligatorio ricorrere a schwa e asterischi: scegli soltanto parole che non necessitano di essere declinate al femminile o al maschile, e il gioco è fatto. È una pratica linguistica inclusiva e un ottimo esercizio di scrittura (se ti piacciono gli esercizi di scrittura).
- Elimina le ripetizioni involontarie e vigila sulla densità demografica delle altre. (C’è un tool per stanarle. Un po’ rudimentale ma funziona.)
- Uniforma le grafie e controlla che siano corrette: sempre e-mail o email, Internet o internet, Banksy e non Bansky, tè e non thè ecc.
- Le parole inglesi entrate nell’uso non richiedono il corsivo (e perdono la s del plurale): fan e non fans, film e non films, manager e non managers, computer e non computers. Le parole meno comuni, o di altre lingue, sì: bumblebee, flowers, Schadenfreude, belles-lettres.
- Punteggiare un testo è difficile, se non si padroneggia abbastanza la materia. Indicazioni generali per evitare di naufragare come la Méduse: no virgola tra soggetto e verbo o tra verbo e complemento oggetto; virgola prima delle congiunzioni avversative, quando precedono una subordinata col verbo (modo finito); virgola nel posto giusto col complemento di vocazione; virgola prima e dopo un inciso. Se un elenco puntato è introdotto da due punti, sigilla ogni frase col punto e virgola, a eccezione dell’ultima, che richiede un punto fermo. E non dimenticare la virgola dopo “Ciao <FNAME>”, proprio all’inizio della newsletter!
- Dedica un po’ di tempo al fact-checking e verifica l’accuratezza delle notizie / informazioni riportate. Aggiungi link e fonti a piacere.
Infine, regola aurea: se invece di profondersi in complimenti ti segnalano un errore o un refuso, ringrazia comunque (a seconda del grado di educazione espresso dal messaggio) e porta a casa. Un giorno questo dolore ti sarà utile.
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Parafrasando liberamente Paul Valéry, “spesso penso, a volte sono”: nello specifico editor e digital strategist freelance. Dal 2009 vivo una relazione impegnativa col mondo editoriale, ma ancora non ci siamo lasciati. Amo i libri, i cani, i fiori, le macchine da scrivere, le cose fatte bene e altre sconcezze. Non ho volto ma soltanto una voce, che ho prestato a due podcast: Elementary e Abisso editoriale.
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Rondini (link che fanno primavera)
- un drama romantico coreano che ha la primavera nel nome: One Spring Night, lo trovi su Netflix.
- un podcast che non fa proprio primavera, ma parla di cambiamenti nel mondo e di venti di cambiamento
- oggi la primavera la portano i BTS
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A domani con la penultima Spring Vibe di questa edizione!
Nicole
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