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Insieme per gli ultimi: una Pasqua di fraternità
 
A più di un anno dalla diffusione della pandemia globale, ancora oggi, il virus dilaga con forza, colpendo tutti, ma soprattutto i più fragili, coloro che hanno più difficoltà a difendersi da un male invisibile che tarda a scomparire. 
Il risultato più evidente è l’acuirsi delle disuguaglianze, rendendo più vulnerabili coloro che hanno difficoltà di accesso ad adeguate cure, al cibo, a un luogo sicuro dove vivere.
Allo stesso tempo, la somministrazione dei vaccini, iniziata qualche mese fa e spiraglio di ripresa e speranza, non viaggia alla stessa velocità in tutti i continenti.
Una pandemia che colpisce tutti, ma non tutti allo stesso modo.
Ora più che mai, l’alleanza tra voi e noi assume un valore importantissimo; la nostra unione può continuare a fare la differenza, per non dimenticare i più vulnerabili che soffrono senza essere ascoltati.
La Pasqua è in arrivo. Quella di quest’anno avrà una luce che viene dalle parole pronunciate da Papa Francesco durante la celebrazione della Messa a Erbil, ultima tappa del suo pellegrinaggio apostolico in Iraq. Nel ringraziare la Chiesa irachena ci ha ricordato «che con la grazia di Dio, ha fatto e sta facendo molto per proclamare la sapienza della croce, diffondendo la misericordia e il perdono di Cristo, specialmente verso i più bisognosi. Anche in mezzo a grande povertà e difficoltà».
L'impegno a sostenere le comunità in 45 Paesi di 4 continenti è il dono più vitale e concreto che possiamo fare.
Rimaniamo distanti, ma più uniti che mai, durante questa Pasqua, per celebrare il gesto semplice di condividere il pane quotidiano tutti insieme e moltiplicare la speranza con le nostre e le loro famiglie.
Diffondi e sostieni la Campagna di raccolta fondi "Dacci oggi il nostro pane quotidiano", che comprende il progetto dell'ACCRI Autosufficienza idrica e alimentare in Kenya.
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