Cari amici pellegrini e pellegrine,

come ogni anno, vogliamo ricordarci che il Venerdì Santo è prevista la COLLETTA A FAVORE DELLA TERRA SANTA, terra nella quale i frati francescani sono chiamati, ormai da secoli, a custodire i luoghi santi e le "pietre vive", le persone che lì vivono. 

Il messaggio di fr. Francesco Patton, Custode di Terra Santa, in vista del 2 aprile, ha inviato un messaggio a tutti i cristiani di buona volontà: 
"(...) Si è intensificato l’impegno caritativo per venire incontro ai bisogni essenziali di popolazioni provate, oltre che dalla pandemia, anche dalla guerra, dall'assenza di assistenza sociale e sanitaria. Tutto questo ha un costo che ogni anno viene in gran parte coperto dalla Colletta del Venerdì Santo. Quest’anno, più che mai, c’è bisogno della generosità dei cristiani di tutto il mondo"

Potete donare attraverso la vostra parrocchia oppure tramite il Commissariato di Terra Santa del Nord Italia (Convento Sant’Angelo in piazza Sant’Angelo 2 a Milano).

Per saperne di più:
www.collettavenerdisanto.it
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DONNE NELLE TERRE BIBLICHE

Prosegue la collaborazione con le care amiche dell'Associazione Presenza Donna in occasione del loro 25° attraverso la celebrazione della Donna nella storia.
Dopo Sant'Elena, oggi vi proponiamo la figura di una donna pellegrina...

LA VIAGGIATRICE COL DIARIO    
EGERIA
 (Seconda metà del IV Sec. d.C.)

Sessanta anni dopo il passaggio di sant’Elena nelle terre bibliche, Gerusalemme non era più la stessa. Da città romana era divenuta città cristiana, punteggiata di chiese, basiliche, monasteri e ostelli per pellegrini. Ovunque era un moltiplicarsi di processioni e cerimonie liturgiche, e un pullulare di monaci, preti, diaconi, predicatori, penitenti, badesse e nobildonne, seguiti da decine di servitori. I pellegrini che qui giungevano dall’Occidente latino e dall’Oriente bizantino facevano di Gerusalemme il punto di arrivo e di partenza del loro viaggio nei luoghi santi, che li portava a sud fino al Sinai egiziano e a nord, lungo la valle del Giordano, fino a Nazareth e poi ad Antiochia e oltre.  Questo fu anche il viaggio della pellegrina Egeria, probabilmente nobile, forse monaca, di certo colta, ricca e potente. Il suo pellegrinaggio, iniziato sembra dalla Spagna, lungo le strade militari romane che traversavano l’Europa, e durato dal 381 al 383 d.C., era stato fra i primi di una donna di questo rango. Egeria viaggiava con una scorta di servi, di accompagnatori e di chierici, e con lettere di presentazione che le aprivano con eguale facilità i palazzi del potere e le porte dei monasteri. Il suo viaggio era diventato fin da subito leggendario, se già nel VII secolo il monaco Valerio di Bierzio ne faceva ammirata memoria. Ma nulla di più avremmo saputo se nel 1884 dalla biblioteca di Arezzo non fossero riemersi due frammenti del suo diario di viaggio. In realtà si trattava di lettere che Egeria aveva inviato alle “signore consorelle” rimaste a casa e in cui descriveva i luoghi, le persone e le emozioni che andava incontrando lungo il percorso. Donna acuta, attenta e intelligente, Egeria osservava, annotava e raccontava. Ancora oggi la lettura del suo diario ci consente di vedere con i suoi occhi luoghi che non esistono più, come le due chiese affiancate precedenti l’edificazione della basilica crociata del Santo Sepolcro, oppure posti magici e commoventi, che esistono ancora, come la scalinata in pietra che a Tabga sul lago di Tiberiade consente ai pellegrini, oggi come diciassette secoli fa, di raggiungere il luogo ove la tradizione colloca il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. (A.L.)

Per saperne di più:
Egeria, Diario di viaggio, Edizioni Paoline, 1999
Puoi chiederlo in prestito alla biblioteca di Presenza Donna (www.presdonna.it)
                                                                     

Il francobollo che la Spagna ha dedicato a Egeria a 1600 anni dal suo viaggio
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Continua il nostro cammino verso la Pasqua grazie agli spunti di riflessione che ci giungono dall'Enciclica di Papa Francesco FRATELLI TUTTI

Vi offriamo un ultimo passaggio del capitolo dedicato a 
LE OMBRE DI UN MONDO CHIUSO

"La vera saggezza presuppone l’incontro con la realtà. Ma oggi tutto si può produrre, dissimulare, modificare. Questo fa sì che l’incontro diretto con i limiti della realtà diventi insopportabile. Di conseguenza, si attua un meccanismo di “selezione” e si crea l’abitudine di separare immediatamente ciò che mi piace da ciò che non mi piace, le cose attraenti da quelle spiacevoli. Con la stessa logica si scelgono le persone con le quali si decide di condividere il mondo. Così le persone o le situazioni che hanno ferito la nostra sensibilità o ci sono risultate sgradite oggi semplicemente vengono eliminate nelle reti virtuali, costruendo un circolo virtuale che ci isola dal mondo in cui viviamo".

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In seguito all'ultimo DPCM, gli Uffici sono chiusi.

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