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Ciao, sono Paolo Manganiello e in questa newsletter scrivo di Vienna e dell'Austria (con un occhio di riguardo alla comunità italiana). Se non lo sei già, qui puoi iscriverti. Qui invece trovi l'archivio di quelle già inviate. Se mi vuoi contattare scrivi a paolo@quivienna.com. Buona lettura!

La luce in fondo al tunnel?

Mentre l'Italia riparte già da oggi, in Austria si dovrà aspettare ancora qualche settimana. In una conferenza stampa il governo austriaco ha infatti fissato per il 19 maggio il giorno in cui potranno riaprire ristoranti, alberghi, attività sportive e culturali. 

Tutto naturalmente con le dovute precauzioni e limitazioni (più sotto trovate i dettagli), ma comunque con libertà che non si hanno ormai da mesi (molti settori sono chiusi da novembre).

È qualcosa che molti - me compreso - aspettano da tanto, e potrebbe essere veramente la volta buona: più di 2 milioni di persone hanno già ricevuto a oggi almeno una prima vaccinazione (circa il 25% della popolazione), che continuerà naturalmente a crescere.

Le misure pensate per le riaperture sono inoltre abbastanza restrittive per evitare un "libero tutti", e ci si aspetta inoltre che grazie alla bella stagione molti si incontreranno all’aperto, dove il rischio di contagio è minore.

Ci sono però anche dei ma.

La situazione a Vienna e nelle altre regioni orientali non è ancora sotto controllo. Come ben sapete fino al 2 maggio è ancora in vigore un lockdown, e sebbene i casi stiano lentamente scendendo, si attende ancora per capire i prossimi passi (domani ci sarà una conferenza stampa del sindaco Ludwig).

Anche nel resto dell’Austria il numero di nuovi contagi sta diminuendo, ma si è ancora molto lontani dall’indice settimanale al di sotto di 50, che era stato prospettato come obiettivo ancora a gennaio e mai raggiunto, nemmeno nella “regione modello” Vorarlberg.

E a proposito del Ländle, dove la ripartenza di ristoranti ed eventi è già iniziata a metà marzo. In poche settimane i casi sono quadruplicati, ed è a oggi la regione con l’indice settimanale più alto di tutta l’Austria, destando molte preoccupazioni negli esperti.

Il piano del governo è quindi da una parte molto ambizioso ma allo stesso tempo contiene grandi rischi. Se si riuscirà a tornare alla “normalità” dipenderà soprattutto dalla popolazione. Quello che gli si chiede è in fin dei conti sempre lo stesso: di essere prudenti e di rispettare le regole. Se ognuno farà la sua parte, ne usciremo insieme.

Il piano di riapertura

Vediamo ora nel dettaglio quali sono le disposizioni che sono state presentate per la ripartenza dal 19 maggio.

Bar e ristoranti riapriranno dunque le loro porte, ma per accedere sarà necessario essere testati, guariti o vaccinati. È previsto l’uso di un “passaporto verde” (Grüner Pass) per dimostrare il proprio stato all’ingresso. All’interno sarà possibile sedere con un massimo di 4 persone, all’esterno con massimo 10. È inoltre obbligatoria la registrazione come anche l’uso di mascherine FFP2 quando non al tavolo. L’orario di chiusura sarà alle 22.

Per quanto riguarda la cultura, eventi con più di 11 persone dovranno essere autorizzati, quelli con oltre 51 persone dovranno essere approvati dalle autorità sanitarie. Le sale con posti fissi potranno essere occupate al massimo al 50%. Sarà obbligatorio indossare una mascherina FFP2 durante tutta la durata, gli eventi dovranno concludersi alle 22. Anche qui per accedere verrà richiesto il passaporto verde.

Anche gli alberghi e altre strutture di accoglienze riapriranno, con le stesse modalità per accedere e l’obbligo d'indossare una mascherina FFP2 negli spazi comuni.

Nei negozi si potrà accedere senza test, ma rimane obbligatorio l’uso di mascherine FFP2 come anche il limite di un cliente per 20mq.

Le scuole ricominceranno il 17 maggio con la normale attività in presenza, senza turni.

Non è invece ancora chiara la situazione dei confini, se sarà comunque necessaria una quarantena per spostarsi tra un Paese e l’altro o meno. Molti dettagli verranno comunque chiariti nelle prossime settimane quando sarà ultimato il decreto.

I numeri della settimana

  • i casi attivi in tutta l’Austria sono attualmente 25.737 (2.570 in meno rispetto a una settimana fa)
  • i ricoverati in ospedale sono 1.786 (-225), di cui 522 (-24) in terapia intensiva. I deceduti sono 10.087 (+189).
  • la regione con l’indice per 100.000 abitanti più alto è attualmente il Vorarlberg (233), seguita dal Tirolo (201), Alta Austria (193), Vienna (188), Stiria (183), Salisburgo (166), Carinzia (153), Bassa Austria (130) e Burgenland (110).
  • riguardo ai vaccini, il numero totale di persone che hanno ricevuto almeno una dose sono 2.018.702 (26.8% della popolazione), di cui 395.577 a Vienna.

Primo maggio, che cosa si festeggia in Austria?

Sembra ieri che festeggiavo (in lockdown) il Natale, e sabato è già il primo maggio (ancora in lockdown). Come risaputo non ci saranno eventi o possibilità di organizzare picnic o scampagnate. Vi lascio come consolazione almeno una lettura dal blog, dove potrete conoscere la storia del primo maggio in Austria, e cosa si festeggia “ufficialmente”.

Il prossimo incontro del Club di Lettura

La settimana scorsa ho inviato la nuova newsletter del nostro Club di Lettura. Il prossimo incontro si svolgerà martedì 11 maggio 2021, al momento ancora in videoconferenza. La discussione verterà sul libro “L’Italia è un sentiero. Storie di cammini e camminatori” di Natalino Russo, come sempre siete tutti invitati. Altre informazioni le trovate sulla pagina quivienna.com/clubdilettura

Austria in Azione

Vi segnalo che si è costituito il gruppo estero per l’Austria di Azione, il partito fondato da Carlo Calenda. Il gruppo è aperto a tutti coloro che vogliano dare un contributo o anche sono solo interessati ai suoi valori. Per maggiori informazioni o per partecipare alle prossime riunioni potete contattare la responsabile Donatella Magliani scrivendo ad austriainazione@gmail.com

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A lunedì prossimo!

Paolo

Sono Paolo Manganiello e vivo a Vienna dal 2004. Da più di dieci anni scrivo su QuiVienna dove racconto questa città e tutto quello che succede in Austria.

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