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Artenova Terrecotte - NEWSLETTER n. 4 - Maggio 2021
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Dopo la birra il vino. Alla Masseria La Cattiva

si sfidano le regole e si sperimenta l'anfora

Di cattivo hanno solo il nome, perché un gruppo di amici, ex birrai, accomunati dalla passione verso il mondo delle fermentazioni e il vino naturale che ridanno vita a una antica masseria, storicamente utilizzata per l'allevamente delle vacche e poi dismessa, possono aver fatto solo cose buone. Così nasce Masseria La Cattiva a Sammichele di Bari, in piena campagna pugliese (Contrada Cattiva da cui il nome), dove Leonardo Di Vincenzo, Paolo Bertani, Loreto Lamolinara, Michael Opalenski, Manfredi La barbera, per la prima volta nel 2019 iniziano a vinificare.

La proprietà delle vigne è della famiglia di un'amica che vive in Puglia, Marianna, ma il gruppo di amici decidono di prenderle in affitto. La prima sperimentazione di vino è su 3 ettari di vigneti coltivati rigorosamente in biologico. La lavorazione è totalmente manuale e i vitigni locali sono Primitivo, Negroamaro, Aleatico, Montepulciano, Aglianico e Trebbiano. Intervento minimo in vigna e zero solfiti in cantina. "In vigna  gli unici trattamenti che facciamo sono con rame e zolfo - spiega Leonardo Di Vincenzo, fondatore di Birra del Borgo e oggi vignaiolo a Sammichele di Bari   - In cantina non usiamo nessun tipo di chimica".


Di Vincenzo conosceva già le giare di terracotta di Artenova per averle utilizzate per la birra. Circa due anni fa per la prima volta, le giare della fornace di Leonardo ParisiImpruneta sono entrate anche nei locali rinnovati della cantina della Masseria La Cattiva per la vinificazione. Sono 6 anfore, 4 giare classiche da 800 litri e due uova da 500 litri. In queste anfore nascono vini che raccontano di una filiera produttiva fuori dagli schemi e con una forte identità di prodotto.
"Prima di dedicarci al vino naturale, la nostra passione (e il nostro lavoro) è stata la birra. Due mondi lontani quindi. Eppure da quell’esperienza ci portiamo dietro un tesoro enorme fatto di tecnica, consapevolezza e soprattutto di coraggio nello sfidare qualche regola e sperimentare processi nuovi".
 "Molti dei nostri vini saranno quindi un po' fuori dagli schemi, sfuggiranno a facili categorizzazioni.
Alcuni saranno forse difficili da comprendere ma in fin dei conti saranno unici e cosa ancor più importante, saranno i nostri vini, espressioni autentiche della vigna e del nostro carattere. Da ex birrai, di tanto in tanto non ci sentiamo in colpa a rompere qualche regola".
I vincattivissimi
Riposata 

Il Primitivo matura una parte in anfora e una parte in botte, senza aggiunta di solfiti, come sempre alla Masseria La Cattiva. Dopo essersi riposate, botte e anfora confluiscono insieme prima dell’imbottigliamento, fondendo l’eleganza del legno e il carattere graffiante e minerale della terracotta in una nuova e seducente veste per un Primitivo.
Orange
 
Una miscela di Malvasia e di Trebbiano, due anfore
dell'uno e due anfore dell'altra per 8 mesi. I due vini si incontrano per la prima volta solo
prima dell'imbottigliamento. La mineralità del
Trebbiano ne risulta ancor più spinta e l'aromaticità
della Malvasia ne completa il profilo.
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