Di cattivo hanno solo il nome, perché un gruppo di amici, ex birrai, accomunati dalla passione verso il mondo delle fermentazioni e il vino naturale che ridanno vita a una antica masseria, storicamente utilizzata per l'allevamente delle vacche e poi dismessa, possono aver fatto solo cose buone. Così nasce Masseria La Cattiva a Sammichele di Bari, in piena campagna pugliese (Contrada Cattiva da cui il nome), dove Leonardo Di Vincenzo, Paolo Bertani, Loreto Lamolinara, Michael Opalenski, Manfredi La barbera, per la prima volta nel 2019 iniziano a vinificare.
La proprietà delle vigne è della famiglia di un'amica che vive in Puglia, Marianna, ma il gruppo di amici decidono di prenderle in affitto. La prima sperimentazione di vino è su 3 ettari di vigneti coltivati rigorosamente in biologico. La lavorazione è totalmente manuale e i vitigni locali sono Primitivo, Negroamaro, Aleatico, Montepulciano, Aglianico e Trebbiano. Intervento minimo in vigna e zero solfiti in cantina. "In vigna gli unici trattamenti che facciamo sono con rame e zolfo - spiega Leonardo Di Vincenzo, fondatore di Birra del Borgo e oggi vignaiolo a Sammichele di Bari - In cantina non usiamo nessun tipo di chimica".
Di Vincenzo conosceva già le giare di terracotta di Artenova per averle utilizzate per la birra. Circa due anni fa per la prima volta, le giare della fornace di Leonardo Parisi a Impruneta sono entrate anche nei locali rinnovati della cantina della Masseria La Cattiva per la vinificazione. Sono 6 anfore, 4 giare classiche da 800 litri e due uova da 500 litri. In queste anfore nascono vini che raccontano di una filiera produttiva fuori dagli schemi e con una forte identità di prodotto.
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