INSEDIAMENTI LOGISTICI IN LOMBARDIA
In Lombardia siamo in vergognoso ritardo nel definire regole per gli insediamenti della logistica ma questo non giustifica in alcun modo la corsa forsennata che si sta facendo per approvare un progetto di legge che in queste poche settimane di commissione ha già rivelato tutti i limiti e rischia di essere un provvedimento inutile, inadeguato e incapace di normare le nuove modalità con cui la logistica si sta insediando sui territori, un mercato che sta cambiando rapidamente. Un mercato che ha potuto insediarsi senza regole chiare nel territorio lombardo e che ha consumato suolo, cambiato il volto di territori a cui è necessario dare un argine e regole chiare, pur nel rispetto di un comparto che rappresenta una attività importante del nostro Paese e in particolar modo della nostra Regione.
Ma veniamo ai tempi: il progetto di legge è stato deliberato in giunta il 24 giugno e approdato in Commissione nei giorni successivi. Sin dal primo momento si è toccata con mano la gran fretta di arrivare in aula, calendarizzando audizioni di numerosi soggetti in tempi ristretti e ignorando la richiesta degli stessi auditi (associazioni di categoria e ambietaliste tra le altre) di maggiori doverosi approfondimenti.
Il provvedimento, forzatamente calendarizzato per luglio, rischia di essere praticamente inutile se non dannoso: le Amministrazioni Comunali potranno procedere in autonomia per dimensioni fino ai 3 ettari, (per capirci…oltre 2 campi da calcio), Regione se ne occuperà sopra i 10 ettari, lasciando infine a Città Metropolitana e Province l’iter nella fascia di mezzo.
Il provvedimento inoltre stabilisce criteri senza dare priorità chiare.
Ad oggi il progetto di legge risponde solo a una logica di immagine e bandiera ideologica per dire: “l’abbiamo fatto”.