Descrizione: dal parcheggio di Marina di Ledro si imbocca Via Al Lago che si segue fino al bivio con Via Per Tremosine. Si prosegue su quest’ultima fino all’intersezione con la carrabile che sale prima verso "Dos de Trat" e poi piega a sinistra verso Bocca dei Fortini (1243mt) con vari saliscendi ma senza difficoltà. Da Bocca dei Fortini si segue il sentiero attrezzato 105 Agostino Tosi al monte Carone, inizialmente una bella mulattiera che si alza con alcuni tornanti nel bosco, successivamente raggiunto un canalone roccioso diventa un sentiero attrezzato. Con percorso esposto, ma sicuro, si risale prima il canalone, poi usciti sui pendii sommitali del monte si attraversano alcune cenge, a tratti esposte, verso la dorsale SO del monte Carone. Qui ci si immette sulla traccia proveniente dalla sottostante selletta di Punta Mois che sale sulla panoramica vetta del monte Carone.

Durante la Grande Guerra il monte Carone fu trasformato dai comandi italiani in un grande complesso militare: lo scopo era quello di sbarrare la strada ad eventuali offensive austriache nella zona del lago di Garda. Sulla linea Cima Vil – monte Carone – Bocca dei Fortini (centro di comunicazione tra i diversi settori) furono realizzati numerosi alloggi per le truppe e depositi.

Il grandioso panorama che si può godere oggi dalla cima del monte Carone fa intuire facilmente l’importanza del sito. La cima era altamente strategica per il controllo di questo settore: nei punti più esposti si trovavano luoghi di osservazione, numerose piazzole per l’artiglieria e artiglieria antiaerea (una a tutt’oggi in buon stato di conservazione); la postazione era anche dotata di un potente faro proiettore. Sulla linea del Carone fu presente dal febbraio 1916 Cesare Maria De Vecchi, comandante d’artiglieria della batteria di Bocca Fortini e futuro quadrumviro nella Marcia su Roma nel 1922.

Giunti al bivio con il sentiero 421 di Malga Vil si segue quest’ultimo fino alla Bocca dei Fortini. Si prosegue ora per un breve tratto sulla carrabile Bocca dei Fortini fino al bivio con la strada forestale del Cretegn che conducendo al punto di partenza offre viste spettacolari sul Lago di Ledro e sulle montagne circostanti.