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mi sono concessa un mese di sospensione estiva del ben avviato diaria podcast con l’idea di ripartire a settembre facendone un vero e proprio canale di diffusione di contenuti indipendenti. Vi segnalo intanto la preziosa intervista che ha concesso alla diaria podcast Marina Pierri, co-fondatrice e direttrice artistica di FeST - Il Festival delle Serie Tv di Milano e autrice di Eroine (Edizioni Tlon) e Lila (Perrone). Ma anche la puntata Tremende in cui parlo dei libri non deperibili e della singolare vicenda di Alice Sebold.
Sono stati mesi di cambiamenti e di riflessioni quelli portati dal 2023, hanno fatto irruzione muovi temi, altri lavori, alcuni legati alla realizzazione di podcast e alla diffusione tematica e tecnica di contenuti attraverso web, altri agli antipodi rispetto al mondo della rete. In tutto ciò ho finito di scrivere il libro cui mi sono dedicata per anni a sono alla ricerca di una collocazione adeguata per quello che stavolta è un romanzo storico. Insomma come dice un mio amico, agosto è l’ultimo mese, una sorta di conclusione che prelude all’inizio vero di un anno tutto nuovo. E questo nel mio caso lo si vede anche dal restyling del mio sito.
Non mi sono invece fermata nella produzione di Nina il podcast della Società delle Letterate proponendo tra giugno e agosto tre puntate a mia cura a cui tengo molto. I temi toccati nella puntata agostana di Nina attraverso l’intervista a Silvana Carotenuto, professoressa ordinaria presso l’Università di Napoli “L’Orientale”, hanno spaziato su argomenti che sono stati e sono importanti per molte e molti in questi anni postpandemici. Due su tutti il ruolo di Lidia Curti nell’ambito dei femminismi e una lettura rivelatrice e sconvolgente come quella de La vegetariana di Han Kang cui Silvana ha offerto a Nina un’illustrazione indimenticabile. Ascoltate il podcast, spiegherà anche a voi, tra i molti argomenti toccati perché e come leggere La vegetariana. Ma sopratutto Carotenuto per Nina accompagna ascoltatrici e ascoltatori in una vera e propria galleria di esperienze umane e critiche condivise che danno un’idea precisa della necessità ma anche dell’esistenza/resistenza di molti profili femminili che attraverso l’insegnamento, l’arte, la ricerca, la traduzione ricoprono ruoli e intessono legami concreti e fattivi.
Se hanno avuto in comune un punto, queste ultime tre puntate di Nina, riguarda l’emersione al dicibile di un certo tipo di generosità legata a un lavoro lungo, silenzioso e approfondito, oltre che di Silvana Carotenuto, di Anna Maria Curci come traduttrice di Felicitas Hoppe in Nina di luglio e l’interesse radicato di studiosa di Serena Todesco, di scrittrice di Gisella Modica, di testimone di Marilena Licitra per un profilo ancora tutto da studiare come quello di Maria Occhipinti nella puntata di Nina di giugno.
Infine dei gentiluomini mi hanno chiesto una prosa sul nomadismo che forse uscirà a breve. Pensandoci un po’ ne è venuto un piccolo racconto sulla genealogia del mio giardino cui di tanto in tanto mi viene da aggiungere un paragrafo anche se quel brano commissionato è arrivato a destinazione già da tempo. Recentemente ho pubblicato sulla Diaria uno di questi bozzetti aggiunti che racconta, passando per Maria Zambrano, dello speciale colore del fiorire in agosto. Eccolo.
Un sereno Ferragosto a tutte e tutti!