Newsletter del 2/8/2014


 

LUCA VECCHI IL SINDACO "ROCK" DI REGGIO EMILIA

come chiudere un aeroporto e farsi tanti amici



 

Continua la serie di iniziative contro l'Aviazione Generale attuate dei membri del PD, una domanda sorge spontanea, si tratta di casi isolati, o di una azione coordinata contro di noi? nel frattempo nessuno di loro ha mai risposto alle nostre lettere.... viva la democrazia partecipata! Ecco il testo della lettera a lui inviata in C.C. dopo essere stata pubblicata e diffusa dalla nostra pagina Facebook (  che ha 1.900 iscritti ):
 
 


Dopo vergognose menzogne e reiterati attacchi all’Aviazione Generale sferrati da esponenti più o meno in vista del PD o da giornalisti della stessa area politica, ai quali abbiamo replicato ma senza mai ottenere nessuna risposta, questa volta è il turno di un neoamministratore locale : Luca Vecchi, freschissimo sindaco di Reggio Emilia.

Il bravo Primo Cittadino ( commercialista 41enne ) si è da poco lanciato in una campagna di ampio respiro sociale : la conversione dell’aeroporto di Reggio in uno spazio culturale denominato “Parco della Musica”. Davvero un’ideona.

Evidentemente in linea con il suo “capo” Matteino, anziché occuparsi di problemi che richiedono urgenti soluzioni per il rilancio dell’economia, come la tutela delle piccole e medie imprese, ossatura dell’economia del nostro Paese, ha subito individuato un progettino in grado di riscuotere l’approvazione di tutti i giovani appassionati di musica che in futuro oltre a riconfermarlo, potranno consacrarlo a tutti gli effetti come il primo e storico “Sindaco Rock” di Reggio Emilia.

Ovviamente chi ha appoggiato la crociata del nostro paladino della musica? Ma naturalmente la Gazzetta di Reggio, del gruppo Editoriale L’Espresso, che non esitando ad adoprarsi come cassa di amplificazione delle gesta innovative del nostro amico, ha immediatamente pubblicato una sua intervista, ovviamente con domande “ad hoc” studiate attentamente per orientare l’opinione pubblica, e corredandolo di un democratico sondaggio on line ( Grillo deve aver fatto tendenza evidentemente ).

Titolo e sottotitolo che sono tutto un programma: “Campovolo? Proviamo il miracolo (cliccate per leggere l'articolo)- Il sindaco Vecchi sul progetto Parco della musica- Reggio non ha bisogno di un aeroporto, abbiamo la Mediopadana”.


Premesso che i miracoli di solito li fanno solo i santi, corre il dovere di segnalare al signor sindaco che un aeroporto e una stazione ferroviaria non sono esattamente la stessa cosa. Sono due infrastrutture è vero, ma sono notevolmente differenti per caratteristiche che di solito li rendono una l’integrazione dell’altra.
Inoltre in caso di calamità naturali come un terremoto per esempio, la stazione poco può offrire in termini di risorsa di emergenza per i cittadini. Ci siamo forse già dimenticati della tragedia del Modenese? 


Poi come fa un quarantenne Dottore Commercialista a dire che una città non ha “bisogno” di un aeroporto? Dove ha studiato? Chi era il suo docente di Economia, Alvaro Vitali?
Forse il detto “omen nomen” potrebbe ironicamente darci qualche spiegazione, ci permettiamo però di insistere suggerendo al Sindaco di modificare la sua visione ed il suo concetto di “bisogno della città”. 


Vogliamo fare qualche esempio di attività socialmente utili istituzionali e produttive che potrebbe ospitare l’aeroporto di Reggio, oltretutto già pagato e perfettamente funzionante? Protezione Civile, Centro di Primo Soccorso e Accoglienza della Croce Rossa, 118 eliambulanza, Vigili del Fuoco, Elicotteri di Carabinieri Polizia e GdF, sede di istituti tecnici aeronautici, un museo storico dedicato alle Officine Reggiane, Aeroclub, scuole di volo e Associazioni Dilettantistiche, centri assistenza e officine di manutenzione aeronautiche, officine assistenza avionica, uffici di Assicurazioni Aeronautiche, stazione di rifornimento carburante, ristorazione, servizio taxi, trasporto merci leggere, shop vari eccetera.

Non ultimo, l’importante ruolo di infrastruttura aeroportuale in grado di accogliere il traffico avioturistico ad alto valore aggiunto proveniente da tutta la Nazione e dai paesi Europei. Troppo poco?
Suggeriamo a Luca Vecchi di perdere un’ora e farsi un giro a visitare il piccolo aeroporto di Lugano, magari facendosi un voletto a bordo di un velivolo dell’Aero Club di Reggio che esiste sul campo volo dal 1947. Scoprirebbe, come lo scoprirebbero tanti altri suoi colleghi, un esempio di eccellenza da imitare. Quanti posti di lavoro potrebbero essere creati dall’impiego moderno sensato e lungimirante di questo spazio, e quanto potrebbe offrire in termini di sicurezza per il territorio?


Nel sito del sindaco si legge: “Valorizzare i nostri luoghi, le tradizioni, i simboli. Reggio deve essere una città aperta, a dimensione Europea”. Talmente aperta che si vuole chiudere l’aeroporto? Una bella contraddizione non c’è che dire. Forse è frutto delle solite e cantilenanti promesse elettorali che conosciamo da quarant’anni dottor Vecchi?

Caro Sindaco, lei che per tradizione famigliare è sempre stato vicino alle Associazioni e che ha la tessera di un partito che si definisce “Democratico” ci potrebbe spiegare perché chi ama volare e paga le tasse come gli altri contribuenti deve avere meno diritti di chi ama il calcio, il tennis, o pratica altre attività ludiche e sane nel tempo libero? Perché deve essere schiacciato?

Il 20 settembre del 1983, davanti a ben un milione di persone sul campo di Reggio si svolse il comizio del segretario Pci, Enrico Berlinguer, ma nessuno si sognò di chiudere l’aeroporto per adibirlo ad arena da comizi… Quello spazio verde può ospitare un concerto o un evento, mentre un Parco della Musica non può ospitare degli aerei che atterrano. Ci pensi bene e lasci ai Santi la fatica di fare Miracoli…

Ah, mi scusi ancora se la importuno signor Sindaco, se proprio vuole occuparsi di musica, lei che ama e tutela le tradizioni, oltre al rock e ai suoi spettatori che perlopiù vengono da fuori città, pensi anche a valorizzare come merita il patrimonio culturale lirico e sinfonico dello splendido Teatro Valli che ha dato fama alla città' di Reggio come "capitale italiana del balletto classico". 

Rinaldo Gaspari
Presidente AOPA Italia


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  UN ALTRO TENTATIVO DI      FAR CHIUDERE LE AVIOSUPERFICI!!!

 

Non si riesce mai a dormire tranquilli, ricordate l'importante lavoro che AOPA tempo fa aveva fatto a sostegno delle Aviosuperfici, penalizzate dagli assurdi criteri della misurazione del rumore ed in particolare dell'AS di Mensanello chiusa per questo forzosamente dalle Amministrazioni  Locali?

 

Bene, in questi giorni come per magia, all'interno del DDL "Competitività" è rispuntato un emendamento che rischiava di cancellare il prezioso lavoro fatto con l'amico Roncucci, e con l'aiuto di Rocco Girlanda, ex sottosegretario ai trasporti, dell'Onorevole Catia Polidori, e dell'ex sottosegretario all'Ambiente Marco Flavio Cirillo.

Dopo l'allarme, ci siamo attivati di nuovo a fianco di Filippo e delle A/S inviando questa lettera agli Onorevoli componenti la Commissione che aveva presentato l'emendamento, insieme a noi, oltre agli amici piloti di Facebook che hanno fatto lo stesso, l'On. Polidori supportata dai colleghi Girlanda e da Cirillo, ci ha salvato per la seconda volta impedendo che l'emendamento passasse al voto. A lei e a loro va il nostro sentito ringraziamento Grazie Catia , Grazie Marco, grazie Rocco.

Ecco la lettera che AOPA Italia ha inviato:

Gentile Onorevole,

In nome e per conto della Associazione AOPA Italia che ho l'onore di presiedere, e dei Piloti e Operatori di Aviazione Generale Italiani da noi rappresentati, con la presente intendo significare quanto segue:

E' di questi momenti la valutazione presso la Commissione di emendamenti e norme, riguardanti le aviosuperfici, purtroppo già licenziati dal Senato.

Intendiamo attenzionarla nello specifico a ciò che è contenuto nell'art. 12 ter del “Decreto Competitività”.

Tali emendamenti, se approvati, vanificheranno un importante lavoro di regolazione normativa proposto ai Ministeri competenti, ed ottenuto nel recente passato dalla nostra Associazione, in concerto con gli Operatori del Comparto da sempre penalizzati nelle loro lecite attività dall'applicazione da una anacronistica normativa riguardante la misurazione del rumore, volta evidentemente solo a danneggiare le attività delle oltre 300 superfici private in erba preposte alle operazioni di Aviazione Generale e Volo da Diporto e Sportivo in italia.

Stiamo parlando di strutture votate essenzialmente all'accoglimento di traffico turistico nazionale ed intracomunitario sorte spontaneamente a margine di Aziende Agrituristiche su tutto il territorio Nazionale, che nel complesso dei paesi vicini all'Italia potrebbe attrarre potenzialmente circa 50.000 velivoli, contribuendo notevolmente al bilancio economico del Comparto Turistico. A questo parco stimato, si aggiungerebbero i velivoli da diporto stimando il numero complessivo a circa 70.000 aeromobili.

L'obiettivo raggiunto nel recente passato aveva consentito alle centinaia di piccole strutture aeroportuali, denominate Aviosuperfici, di poter operare, in condizioni di certezza normativa, nel loro ruolo indispensabile e fondamentale, quali strutture a servizio della Cittadinanza, della Protezione Civile, del Lavoro Aereo e del Turismo.

Decine di migliaia di persone si muovono in Europa , quotidianamente con mezzi aerei di Aviazione Generale e con Velivoli da Diporto, implementando una fervida attività economica con ricadute positive, tanto nel settore turistico alberghiero e degli agriturismi, quanto nel settore delle costruzioni, delle manutenzioni aeronautiche e delle Scuole di Volo.

Tale attività è anche stata dichiarata recentemente strategica anche da risoluzioni del Parlamento Europeo.

La precedente normativa, assumendo che il traffico aereo generantesi dalle aviosuperfici era lo stesso di quello generantesi dagli aeroporti, parificava i due tipi di strutture nelle metodologia di misura del rumore che, data la sua peculiarità, discontinua e con enormi spazi di tempo tra i vari eventi sonori, richiede, ovviamente una metodica specifica quale è appunto quella della misura del rumore aeroportuale.

L'approvazione di questi emendamenti creerebbe un vuoto normativo nel quale, le strutture aeroportuali rappresentate dalle aviosuperfici, rischierebbero di non essere più in condizioni di operare, con la conseguente di perdita di migliaia di posti di lavoro, direttamente e nell'indotto rappresentato dalle attività turistiche annesse e nelle attività connesse del settore aeronautico.

Effetto diametralmente opposto allo spirito del Decreto in corso di approvazione, che per definizione stessa dovrebbe agevolare e promuovere l'inversione di tendenza a favore del risanamento dell'economia disastrata del nostro Paese.

Inserire, infatti, tali norme in un decreto che viene definito della “Competitività” rende ancora più incomprensibile la motivazione, oltre che avere una evidente mancanza di pertinenza con il tema stesso del decreto.

Con la presente, quindi, la preghiamo ufficialmente di attivarsi al fine di impedire che tali norme dissennate possano essere approvate.

Fiduciosi nella Sua sensibilità e comprensione Le porgo i miei più distinti saluti ed auguri di un proficuo lavoro anche a sostegno e difesa delle nostre attività.

Rinaldo Gaspari
presidente AOPA Italia

 

 


 

       
 

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IAOPA nel mondo è presente in 72 Paesi e rappresenta oltre 500.000 fra piloti e proprietari di aeroplani ovvero la stragrande maggioranza dei piloti 
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