Newsletter del 03/6/2014


 

SIAMO TUTTI DROGATI ED EVASORI FISCALI?

 

AVANTI A CHI TOCCA…
 
Come se non bastassero le accuse di chi ci ha dipinto nei confronti dell’opinione pubblica come  “grandi evasori” a bordo dei loro jet privati, delle altre perle del giornalismo d’inchiesta, questa volta hanno rilanciato l’aggressione contro l’aviazione generale, alzando però l’asticella su un terreno davvero minato: il trasporto di stupefacenti.
 
Riporto due dei vari titoli : “I NARCOS D’ITALIA” di Andrea Galli e Gianni Santucci sul Corriere, “LA DROGA PRENDE L’ULTRALEGGERO” di Massimo Galli ( Ma quanti Galli sono?!) su Italia Oggi.
 
Dopo l’atterraggio di emergenza di un Piper in Albania, e l’arresto del pilota italiano per presunto traffico di droga, la ghiotta occasione non è andata persa, anche a fronte dei dichiarati 9.000kg di marijuana trasportati dall’Albania in aereo e sequestrati in Italia nel primo quadrimestre 2014.
 
Nel primo articolo, a fronte di una premessa “Certamente i criminali sono mele marce e i loro viaggi rappresentano anomalie in un mondo, il volo turistico, che ha appassionati e volontari, che mobilita energie e investimenti. Ma il nuovo fronte ormai è aperto”, si parla della possibilità da parte dei trafficanti di usufruire di piccole  aviosuperfici per i loro trasporti illeciti a bordo di Piper e Cessna e di quanto siano “a rischio” le piccole strutture del nord Italia.
 
Cita l’autore: «Praticabilità campo: tutti i giorni e tutto l’anno». «Avvertire per atterrare: no». «Personale campo: soltanto su richiesta» oppure «dalle 9 al tramonto» o ancora «il fine settimana». Salvo abbordabili tasse di hangaraggio e stazionamento, nei piccoli aeroporti d’Italia meglio conosciuti come aviosuperfici – una striscia d’asfalto e più spesso d’erba come pista, nascosta fra il grano, i boschi, non lontano dalle strade statali di provincia che diventano facili vie d’accesso e comode vie di fuga -, i decolli e gli atterraggi sono gratuiti e liberi. In ogni senso. È facoltà dei piloti, che normalmente si affidano a un vecchio classico, il Cessna 172, o a un Piper, dichiarare la propria identità e la merce trasportata. In teoria dovrebbero firmare un’autodenuncia. Nei fatti i controlli sono rarissimi se non nulli. Da qualche mese, alla cloche di molti velivoli, specie in arrivo dall’Albania, ci sono personaggi scafati i quali, magari, hanno precedenti di polizia e detenzioni. Volano sotto i 1.500 piedi (450 metri) per fregare i radar. Hanno materiale da nascondere: droga.
 
Nonostante la scaltra premessa che sembra più motivata da ragioni giuridiche che altro ( evidentemente per evitare querele da parte dei gestori ) gli autori del pezzo sostengono la deleteria e assurda tesi che sia un gioco da ragazzi atterrare di nascosto con un carico di droga sulle numerose A/S sparse sul nostro territorio, dando immediata percezione ai lettori che ogni struttura potrebbe nascondere ed ospitare una pericolosa rete di trafficanti.
 
Posto che chi ha la fedina penale sporca non può esercitare attività di pilotaggio in quanto le licenze sono controllate dalla Polizia di Stato, esattamente come avviene per i gestori delle aviosuperfici, occorre ricordare che il trasporto di stupefacenti viene effettuato con qualsiasi mezzo, sia esso di terra mare o cielo. Nell’articolo viene omesso che purtroppo solo 48 tonnellate di droga sono state sequestrate nel 2012 e che in italia la stima del DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA della Presidenza del Consiglio dei Ministri quantifica in 2.327.335 le persone che la assumono regolarmente. Quindi facendo un rapido calcolo, ipotizzando un consumo medio di 10 grammi/anno pro capite ( nella realtà sono purtroppo molti molti di più ) e sommandolo ai 48.000kg sequestrati, i 9.000kg sequestrati in aereo sono “bruscolini” a confronto della reale quantità di stupefacenti circolanti in Italia, quindi ciò non appare sicuramente come la scoperta del secolo.
 
Detto questo non significa che non sia grave, ma come al solito, con quattro parole scritte sull’onda del sensazionalismo, si fa della sana disinformazione senza andare a fondo e senza dare a chi legge un quadro generale della situazione. Quindi chi siamo noi piloti? I nuovi Narcos D’Italia. Perfetto! Evasori e trafficanti di droga. Che si aspetta a metterli a terra tutti questi delinquenti? La beffa è che non solo siamo noi ad essere danneggiati da questi episodi, ma che tra le righe quasi ce ne appioppano la responsabilità per aver omesso dei controlli.
 
Ma la chicca dovete ancora leggerla : ecco le geniali e competenti affermazioni di tal Massimo Galli su Italia Oggi : “La nuova frontiera del trasporto di droga si chiama aereo ultraleggero. È il miglior modo per essere invisibili e sfuggire ai controlli: il pilota non ha alcun piano di volo, non esistono radar, niente contatti radio, i movimenti avvengono all'alba o di notte, si viaggia a bassa altitudine e a fari spenti” ed ancora citando due ( si due non duecento ) velivoli fermati l’anno scorso in Francia e la ricetta per contrastare il fenomeno : “…l'equiparazione delle regole degli ultraleggeri a quelle degli aerei da turismo; l'obbligo di radar su tutti i velivoli. In questo modo sarebbe possibile individuare la loro posizione, la loro velocità, l'altitudine e la direzione. Per ora il radar è facoltativo, tranne che nelle zone controllate in cui il traffico è più intenso.”
 
Leggendo verrebbe spontaneo chiedersi : ma perché non usano un elicottero che può essere nascosto facilmente, e che può atterrare e decollare ovunque volando in sicurezza a bassissima quota? Mah! Forse farà troppo rumore? Un ultraleggero evidentemente è meglio.
 
Cari giornalisti, se foste eticamente corretti come vuole il vostro Ordine e come vorremmo anche tutti noi, a parte il riservarci un diritto di replica intervistandoci, dovreste  sapere documentandovi che tutti i gestori di aviosuperfici sono persone oneste perfettamente conosciute dalle Autorità Locali ( anche di Polizia ) che devono autorizzare preventivamente l’apertura delle loro piccole strutture. Nella maggior parte dei casi i campi sorgono all’interno di proprietà private e sorvegliate, e sono veri e propri centri di aggregazione sociale. Sono infrastrutture operabili gratuitamente ed al servizio della cittadinanza, vitali in caso di calamità, usate anche dalla Protezione Civile. Persino il Papa in elicottero è atterrato recentemente a S.Sepolcro in una aviosuperficie.
 
Forse un approfondimento serio dovrebbe considerare  la delicata questione  del controllo dei confini di stato,  problema non da poco, visti anche i continui tagli che vengono effettuati alle risorse delle forze dell’ordine e delle forze armate, tagli che impediscono di controllare capillarmente e con efficacia anche il nostro territorio.
 
Ma che ci volete fare, indubbiamente è più facile e meno costoso scrivere un articolo dopo aver letto un’ANSA senza alzare le chiappe dalla propria scrivania, piuttosto che darsi da fare con impegno per una informazione corretta, magari andando a scoprire dal vivo di cosa si sta parlando… ma questo è un problema che ci affiligge da tempo, lo conosciamo benissimo.

Rinaldo Gaspari
presidente AOPA Italia
 
 
*nella foto in alto il Papa in visita Pastorale, atterra a S.Sepolcro nell'aviosuperficie del nostro socio Pichi Graziani. 
 


 

       
 

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Siglato per i nostri soci  un accordo con la famosa azienda che fornisce prodotti tecnologici elettro avionici per l'aviazione leggera. Uno sconto del 6% verrà praticato a tutti i membri in regola con la quota sociale.

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   LA NOSTRA ASSEMBLEA            ANNUALE A S.MARINO


Il consiglio Direttivo  ha deliberato lo svolgimento della nostra Assemblea Annuale presso l'aviosuperficie Torraccia di S.Marino.

La scelta è dettata dalla importante opportunità di gemellare AOPA Italia con una realtà estera in rapida crescita per ciò che riguarda l'Aviazione Generale, e per dare un segnale forte contro i continui controlli vessatori che vengono insistentemente effettuati quotidianamente su aeroporti ed aviosuperfici nazionali, e durante lo svolgimento dei raduni aerei.

L'Aviosuperficie di proprietà dello Stato di S.Marino, ospita l'attività del locale Aero Club che recentemente ha ricevuto la certificazione di SM/FTO 001 e svolge corsi LAPL PPL CPL e VDS .

Un veloce servizio di navetta verrà predisposto dagli amici che ci ospitano, per trasferire dall'aeroporto di Rimini i Soci Piloti e gli amici che avendo macchine pesanti preferiscono atterrare su di una pista asfaltata e più lunga ( Torraccia misura 650mt ).

Non mancate, sarà come al solito l'occasione per incontrarci e per stringerci la mano. Vi comunicheremo a brevissimo la data ( non lontana).
 



 

 

     IL RICORDO DI DUE SOCI...                    

 

Vogliamo  salutare per l'ultima volta sulle righe del nostro bollettino Nico Mastrorillo ed il neo socio Agostino Pontonio.

L’ing. Nico Mastrorillo, che molti conoscevano come dealer della Czech Sport Aircraft, oltre ad essere nostro caro amico ed entusiasta pilota, è stato consigliere e promotore di AOPA Italia. 

Se ne è andato il 10 maggio a bordo del suo OK-LAU, immediatamente dopo il decollo dal campo di Cogliate dove era di base.

Come pochi altri ha saputo intuire per tempo la strada del rinnovamento dell’AG, supportando la commercializzazione di un velivolo LSA dell’ultima generazione, da lui spinto sul nostro mercato con energia inesauribile.

Di sicuro non riusciremo mai a dimenticare la sua risata sonora e l’energia che trasmetteva quando discutendo di questioni aeronautiche sedeva al tavolo del nostro Consiglio infervorandosi con la sua vociona tonante.

Non c’è mai un perché plausibile legato alla morte di una persona, specie se ti è cara e vicina
siamo rimasti tutti senza parole, con l’amarezza e il dolore per aver perso chi ha condiviso con te una scelta di vita.

E’ volato via sull’aereo che più amava le cui marche erano dedicate alla sua Laura, compagna di voli e di splendide emozioni. Ironia della sorte, è volato via insieme al suo passeggero, lo stava portando ad iscriversi al corso PPL ad Albenga…

Buon volo Nico. Roger Out.

Il Consiglio Direttivo di AOPA Italia ed il Presidente, a nome di tutti i Soci ed i Piloti della nostra comunità.



 


 
 

 

 

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IAOPA nel mondo è presente in 72 Paesi e rappresenta oltre 500.000 fra piloti e proprietari di aeroplani ovvero la stragrande maggioranza dei piloti 
e dei velivoli al mondo ed ha un seggio permanente presso ICAO (Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile) ed EASA.  



 
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